CECCO: caro Beppe, siamo in dirittura d’arrivo…
BEPPE: eh già, la Openjobmetis, a dire il vero, ha già tagliato il traguardo, al Varese manca ormai pochissimo…
CECCO: alla fine, non so se essere soddisfatto oppure no. Della Openjobmetis naturalmente mi è piaciuto il finale di stagione, mentre il Varese ha profondamente deluso.
BEPPE: sono d’accordo nella sostanza. Secondo me, la Openjobmetis avrebbe avuto il potenziale per conquistare i playoff, però non è bastato. Troppi errori, troppi punti scialacquati nella prima parte di campionato, quella che è costata la testa e la panchina a Paolo Moretti.
CECCO: dai che l’hai lì sulla punta della lingua… Di chi è la colpa?
BEPPE: beh, tu sai come l’ho sempre pensata: a me Maynor non è mai piaciuto e credo continuerà a non piacere. E i suoi problemi nel girone di andata secondo me sono costati i playoff, perchè non sarebbe stato impossibile vincere, in casa, due o tre partite in più. Vedo invece che per tanti la “resurrezione” dell’americano nel finale di campionato è stata convincente e che il numero dei suoi estimatori è cresciuto parecchio.
CECCO: si parla addirittura di riconferma…
BEPPE: Devo precisare ancora una volta che considero Eric Maynor il giocatore con il maggiore talento offensivo dell’intera squadra e forse anche dell’intero campionato italiano. Però non basta: se metto sui piatti della bilancia i pro e i contro, le qualità e i difetti, alla fine va a fondo quello con il peso dei difetti.
CECCO: a cominciare dalla difesa…
BEPPE: esatto. Non ci sono squadre nel nostro campionato, neppure Milano, che possano permettersi un giocatore del quintetto che non difenda. Senza contare che, al tirar delle somme, pure il suo rendimento offensivo non è stato poi così entusiasmante, anche considerando soltanto il girone di ritorno.
CECCO: eppure Caja pare essere un suo estimatore…
BEPPE: Come ti ho detto, nessuno discute il talento di Maynor, ma il talento non basta. Immagina Michelangelo che scolpisce alla grande la parte superiore (o quella inferiore, scegli tu) della Pietà, lasciando l’altra soltanto abbozzata. Tutti diremmo che quella ben fatta è al livello di un capolavoro ma presentare un monumento in cui una metà è fatta alla grande e l’altra metà è uno schifo… non andrebbe mica bene… Alla fine forse il committente chiamerebbe un altro scultore un po’ più “equilibrato”, ti pare?
CECCO: mi ha stupito l’addio di Cavaliero…
BEPPE: ha stupito anche me, però devo dirti che in tutta l’operazione c’è una logica, almeno nell’ottica di Cavaliero, che torna praticamente a casa (a Trieste ha cominciato a giocare a basket e con la maglia di Trieste ha disputato in passato cinque campionati di serie A); tra l’altro mi pare che, anche a parità di ingaggio, il giocatore abbia dei vantaggi a giocare in Lega Due, in quanto lo status, stando alle norme, è ancora quello dilettantistico, a differenza della serie A che è professionistica. Dunque Cavaliero ci ha guadagnato di sicuro, sul piano economico e su quello affettivo (anche se professionalmente rischia di farsi un finale di carriera in Lega Due). Varese ha perso un giocatore di un certo spessore, una persona a modo, a quanto mi viene detto, ma soprattutto ha perso un giocatore italiano, che in questo momento è merce veramente rara.
CECCO: eh già, la chiave di volta mi pare proprio questa, non ti pare?
BEPPE: mi pare sì, accidenti: un discreto nucleo di giocatori italiani garantisce un maggiore equilibrio e poiché si può supporre che gli italiani siano maggiormente attaccati alla maglia, si può anche ipotizzare che facciano un po’ da traino ai compagni che arrivano da ogni parte del mondo senza neppure sapere dove si trovano. Secondo te, per Johnson, piuttosto che per Pelle o Anosike, fa differenza Varese da Reggio Emilia, da Brindisi o da Trento? Io dico di no. Forse si accorgerebbe di essere in Italia giocando a Roma, perchè potrebbe vedere da vicino il Colosseo, altrimenti Italia, Grecia o Germania per questi ragazzi pari sono, credimi. Fatta salva qualche eccezione. E allora ecco che la presenza di quattro-cinque italiani, ovviamente con un certo peso specifico, potrebbe cambiare la situazione. Poi è chiaro che se manca la qualità non si va da nessuna parte, ma diamo per scontato che un po’ di qualità ci sia …
CECCO: va beh, il basket meritava che la fecessimo un po’ lunga. E del Varese che mi dici?
BEPPE: dico che, alla fine, la migliore media punti è stata quella di Ernestino Ramella.
CECCO: devo darti atto, ancora una volta, che avevi ragione: avevi auspicato un ritorno di Scapini e dei suoi gol e sei stato accontentato…
BEPPE: purtroppo avevo detto che il Varese si sarebbe potuto aggrappare solo ai gol di Scapini ma neppure i suoi gol sono bastati. E ti avevo anche detto, nel nostro ultimo incontro, che i 5 punti persi contro Pro Settimo e Legnano alla fine sarebbero stati decisivi e così sarà. Ma non ci voleva Nostradamus per queste predizioni…
CECCO: c’è chi spera nei playoff…
BEPPE: mah, tutti sostengono che sia fatica sprecata. E, in ogni caso, visto che una delle componenti che alla fine serviranno a determinare la classifica delle nove squadre che avranno vinto i playoff saranno anche i punti conquistati nella fase regolare di campionato, credo che per il Varese sarà molto difficile. E poi i playoff bisogna vincerli, mentre il Varese, nell’arco dell’anno, non è mai riuscito a battere le squadre di alta classifica, se non il Cuneo quando era disastrato (tanto che poi è arrivato Iacolino, l’allenatore che avrebbe dovuto prendere il Varese) e l’Inveruno quando non aveva ancora ingranato la marcia giusta.
CECCO: squadra da rifare, immagino…
BEPPE: eh beh, non possiamo stare qui adesso a dire chi vorremmo confermare e chi invece vorremmo spedire via. Mi pare che da salvare siano in pochi, anche se non dobbiamo dimenticare che, alla fine, il Varese sarà terzo o quarto in classifica e che per vincere non ci sarebbe voluto molto più di quanto ha fatto (in un girone molto modesto, lo dicono i punti conquistati da Cuneo e Borgosesia, le prime della classe). Per fare una bella squadra vale la regola di sempre: un bel portiere, due bei centrali difensivi, un centrocampista di grande qualità (il tipo di giocatore che quest’anno è mancato di più), un attaccante con tanti gol nei piedi. Poi ci vogliono dei giovani “under” di un certo spessore. Degli “under” (ma non so neppure se potranno giocare come tali anche nel prossimo campionato) salverei soltanto il portiere Pissardo, il terzino Bonanni e il centrocampista Zazzi. E con questo…
CECCO: e con questo… alla prossima!
BEPPE: certo Cecco, alla prossima!

Cecco&Beppe