Non c’è pace, ma soprattutto non c’è né ordine né equilibrio in casa Varese dove, vuoi per i continui terremoti societari, vuoi per la situazione economica del club che sta perdendo giorno dopo giorno quel poco di credibilità che gli è rimasta, ogni minima decisione si trasforma in un “caso” anche quando, se gestita con la testa, potrebbe benissimo rientrare nella normalità di qualsiasi altra squadra. A cosa ci riferiamo?

L’ultimo scossone si è registrato ieri con il preparatore atletico Ciro Improta, al Varese dall’anno della rinascita in Eccellenza, che non ha preso per niente bene la decisione societaria di inserire nello staff tecnico, su legittima rischiesta del neo allenatore Paolo Tresoldi, “promosso” dal Settore Giovanile dopo le dimissioni di Iacolino, il preparatore atletico della Juniores Massimiliano Gioia.

La figura del preparatore atletico è molto particolare in quanto ognuno ha metodologie e idee diverse; non a caso anche la convinveza tra Improta e Federico Fumagalli è durata poco. E’ anche normale con un “nuovo” allenatore voglia accanto a sé le sue persone di fiducia; lo stesso Iacolino si era affidato della collaborazione di Luca Carretto, dunque non si tratta di una novità che può lasciare sconvolti. E’ vero che sfavorisce qualcuno, ma resta comunque insindacabile. Il però sta sul modo di operare. Essendo che si sapeva da tempo della possibilità di affidare la panchina a Tresoldi, non si poteva valutare sin da subito l’inserimento di Gioia evitando così di sollevare un altro polverone per di più inutile?

Tra l’altro in mattinata i vertici societari hanno alimentato la cosa facendo circolare un messaggio (giunto a chi sì e a chi no), che quindi non si è capito se ufficiale o meno, apparso anche sui social e poi fatto all’occorrenza sparire in cui in sostanza si smentiva “quanto riportato sui social da parte dei soliti contestatori” (ma il Varese non ha altro a cui pensare che non ai commenti su facebook?).
La precisazione comunque è che il club non ha liquidato Improta, ma anzi, “per segno di gratitudine gli è stata offerta la guida della Juniores” – si legge – “che ha rifiutato”. Caso chiuso, dunque, ma lo era già in partenza.

Elisa Cascioli