Una delle formazioni del Varesotto che si sta giocando il campionato di C2 è il Rugby Valcuvia. Noto fondatore e dirigente degli “Unni” è Vincenzo Fiorino, che per la prima stagione è anche il capo allenatore della prima squadra. La sua carriera da coach è iniziata dopo aver preso il patentino di primo livello di allenatore insieme al compagno Dario Lastra; dopo quattro stagioni alla guida dell’Under 20 e della femminile, Fiorino è passato ai più “grandi” che, sotto la sua guida, fino a questo momento hanno conquistato quattro vittorie e altrettante sconfitte e occupano la sesta posizione in classifica. “Sono positivo e il campionato è ancora lungo – spiega -. Abbiamo ancora molte opportunità per dimostrare il nostro valore e la voglia c’è. Siamo stati un po’ sfortunati per ora, abbiamo avuto tanti infortuni e spero che tutti possano rientrare al più presto“.

Quanto alla rosa a sua disposizione, Fiorino aggiunge: “Abbiamo un pacchetto di mischia molto fisico e lo usiamo spesso ma vorrei migliorare il gioco coi trequarti, partendo da giocatori di gran qualità come il capitano Alberto Rossi e Padula che possono essere la giusta via di mezzo tra i due reparti. Anche Gabriele Matteo sta crescendo molto. Sono comunque soddisfatto del lavoro che io e Marco Tuozzo (aiuto allenatore del Rugby Valcuvia) stiamo svolgendo all’interno della squadra, ma rimaniamo con i piedi per terra e, oltre al risultato, vogliamo vedere l’impegno da parte di tutti e far entrare in campo chi lo merita“.

Gli “Unni” di Valcuvia arrivano da un’amara sconfitta interna contro il Tradate Rugby (16-32) e si preparano ad affrontare il prossimo turno che li vedrà scendere in campo a Gallarate contro il Malpensa Rugby, una delle favorite per la vittoria del girone Lombardia 1: “Sono un’ottima squadra – commenta Fiorino -, forse la migliore del nostro campionato. Giocheremo fuori casa ma io vedo questa sfida come una grande opportunità per me e i ragazzi di far vedere che ce la possiamo giocare. Vogliamo metterli in difficoltà in casa loro e dobbiamo farlo giocando bene e a viso aperto per tutti gli ottanta minuti“.

Stefano Sessarego