Hockey su ghiaccio e hockey inline sono due delle passioni di Dario Cortenova, uno dei difensori più esperti dei Bandits Varese. Fin da piccolo i pattini sono stati una costante per Dario che ha girato molte squadre e altrettante città per portare avanti entrambe le discipline; e, con entrambe, si è tolto più di una soddisfazione. «Sono contento di quello che ho fatto finora e il mio obiettivo è quello di continuare almeno un altro anno oltre a quello corrente. La stagione in corso mi sta aiutando a ritrovare il ritmo della Serie B, dove c’è un gioco veloce e nello stesso tempo fisico. Mi piacerebbe chiudere nel migliore dei modi questa annata e poi pensare alla prossima dove l’asticella con i Bandits si alzerà e potremo essere ancora più competitivi. Quanto a me, punto a fare un altro gol da centrocampo come quello che ho segnato contro il Pergine – aggiunge con una risata Cortenova -».

Il numero 25 giallonero ha iniziato da bambino nelle giovanili di Varese e con i Mastini ha vinto un campionato Under 14 insieme, tra gli altri, all’attuale compagno Matteo Cesarini. «Credo che quello sia stato il periodo più bello. In seguito, quando Varese non ha allestito l’Under 19, ho giocato nei Vipers Milano dove ho vinto il campionato di Serie B e ho avuto la possibilità di esordire, seppure in amichevole, in Serie A; nella massima serie, inoltre, ho timbrato qualche presenza con la Valpellice e a Milano mi sono allenato con continuità con grandi giocatori da cui ho imparato tanto».
La carriera di Cortenova è segnata, però, anche da una scelta sbagliata: «A 23 anni ho deciso di provare un’esperienza a Chiasso ma non mi sono trovato bene e a metà stagione ho lasciato la squadra, dedicandomi soltanto all’hockey inline. Grazie a Como, poi a Varese, ai Killer Bees e ora ai Bandits ho ripreso a calcare il ghiaccio, anche se, tempo permettendo, contino a giocare a hockey con le rotelle ai piedi – continua -. Ho avuto la fortuna di cimentarmi qualche anno fa nel campionato di Serie A con Modena, di vincere la Coppa Italia di A2 e un campionato di A2 a Piacenza e ora sono tesserato per Forlì; devo ammettere, però, che non è affatto facile conciliare tutti gli impegni».

Quanto ai Bandits, aggiunge: «Arriviamo da un periodo in cui le sconfitte di fila cominciano ad essere parecchie. È giusto dire, tuttavia, che non tutte sono state meritate; anzi, se avessimo vinto almeno due se non tre di queste gare non avremmo rubato niente». La mente va subito al ko per 2-1 di Cavalese contro il Fiemme: «Sono amareggiato più che arrabbiato perchè abbiamo disputato un buon incontro e sulla pista di Fiemme, tradizionalmente ostica per Varese, siamo stati vicini a fare il colpaccio contro una squadra che reputo tra le più forti dal punto di vista tecnico».

La stagione, comunque, è fin qui stata positiva: «Siamo partiti benissimo e ci è venuta l’acquolina in bocca – ammette -. In realtà quest’anno per noi è il primo di un percorso triennale e dobbiamo consolidare le basi prima di pensare a qualcosa in più. Apprezzo molto l’impegno costante e l’assoluta dedizione di tutti noi che scendiamo in pista con la voglia di dare il massimo e di vincere. Nessuno di noi è un perdente e, aspetto da non sottovalutare, siamo tutti varesini e sappiamo bene quanto vale la maglia che indossiamo – conclude -».

Laura Paganini
(foto di Luca Mutti)