La “nobile decaduta” Città di Samarate è pronta a risalire. Con entusiasmo, voglia di fare, determinazione. Terzo posto attualmente in classifica nel Girone M del campionato di Seconda Categoria a quota 22 punti, in piena zona playoff. “Chiaramente l’obiettivo è di tornare nelle categorie che maggiormente ci competono – osserva il d.s. Sergio Caccia –. Samarate è una città di 18mila abitanti e i campionati che meriterebbe sono altri. L’obiettivo dunque è salire in Prima Categoria ma questo campionato non è facile: è molto equilibrato, ostico, con squadre attrezzate e uomini importanti. Noi stessi per esempio quando abbiamo preso delle partite sottogamba siamo andati in difficoltà. Prova ne è che abbiamo vinto quasi tutti gli scontri diretti ma perso punti che erano alla nostra portata”.

Quali sono gli obiettivi del Città di Samarate?
“Ho preso questa squadra in Terza Categoria e siamo subito saliti. Chiaro che non è mai facile nel calcio: noi abbiamo giocatori di categoria superiore, però ci sono altre squadre molto attrezzate come la Gallaratese e l’Aurora Cantalupo che hanno giocatori di spessore. E come noi stanno facendo un po’ fatica. Questo perché in queste categorie se ti trovi di fronte compagini agguerrite puoi andare in difficoltà. La società comunque si sta muovendo per poter arrivare presto in Promozione.

E il discorso giovani a Samarate?
“Abbiamo lavorato molto quest’anno sulla Juniores che deve essere funzionale alla prima squadra. I nostri ragazzi hanno un ottimo mercato ma non vendiamo nessuno. Volevamo tentare di costituire anche una squadra di Allievi però abbiamo deciso di aspettare: un passo alla volta. Stiamo lavorando per ampliare l’intera logistica. Finora abbiamo giocato a Verghera, ma da domenica torneremo al campo di San Macario, maggiormente adatto per le doti dei giocatori che abbiamo. Proprio sul discorso del settore giovanile vorrei elogiare tutti i nostri allenatori. Dalla prima squadra ai primi calci. Morosi per esempio, è un giocatore attaccatissimo a Samarate e segue il calcio giovanile. Qui da noi stanno conseguentemente tornando pubblico e osservatori. Per me conta moltissimo la professionalità”.

Andrea Paleari