IMG_4579Gabriele Ciavarrella, parte seconda. Se esattamente due settimane fa, il presidente del Varese Calcio aveva convocato personalmente la stampa di corsa per annunciare a tutti le sue dimissioni; oggi ha fatto lo stesso per fare un annuncio diverso, ovvero il suo ritorno in sella.

In seguito a alle dimissioni, annunciate ieri, di Aldo Taddeo e Paolo Basile, rispettivamente vicepresidente con il 29 per cento delle quote societarie e direttore generale col 51 per cento delle quote, oggi si è verificato il ribaltone.

Dopo un discorso alla squadra a fine allenamento, Ciavarrella si è seduto al tavolo accanto all’avvocato Armocida e ad uno dei soci fondatori Enzo Rosa, socio del Varese al 5 per cento. In prima fila anche il commercialista Donnini

Queste le parole di Rosa: “Il Varese non finisce qui, lo abbiamo detto anche alla squadra. Anche se la maggioranza si dimette, il Varese va avanti. Ripartiremo come abbiamo fatto. Vogliamo perdere il terreno perduto e portare linfa vitale. Ci aspettavamo un passo indietro, anche se non così totalitario. Abbiamo rassicurato la squadra che aveva il timore che restasse il vuoto. Devono dimostrare che ci credono”.

“Ciavarrella il Varese non lascia – annuncia il presidente -. Le mie dimissioni non sono mai state ratificate e sono qui per riprendere il lavoro. Serve serenità. Ho dato la mia parola che in settimana pagheremo rimborsi e fornitori. Ringrazio tante persona per la stima che mi hanno dato, sono qui anche per loro. Varese è dei tifosi e dobbiamo trovare la quadra tra tutti gli attori, anche istituzionali. Serve l’aiuto anche del sindaco, il Varese non ha bandiere politiche, è patrimonio della città. Non ho mai fatto proclami, facciamo un passo alla volta”.

Poi Ciavarrella affronta la questione debitoria che lui stesso ha sollevato nella scorsa conferenza stampa: “Il bilancio 2015 certificato è stato chiuso sostanzialmente in pareggio. Il disavanzo era di circa 40 mila euro. Per il resto si tratta di costi di gestione della stagione attuale, dovuti alla foga del vincere. Si è dimenticata la dimensione – dice -. Il campionato da vincere è esistere”.

Come sarà dunque il nuovo Varese? “Ci sarà una ripartizione diversa e cambieranno gli incarichi – risponde Ciavarrella -. Siamo reduci da una notte agitata. Non è stato ancora deciso nulla, nessuno di noi è legato alla carica. L’Assemblea dei soci sarò un passo necessario per riformare la società che poi deciderà il nuova cda.

Nel comunicato diffuso ieri sera si parla di problemi ambientali, di ostacoli e anche di una cifra importante versata da parte del duo Basile-Taddeo. “Sulla questione degli ostacoli non rispondiamo” dice Armocida “Questo Varese cambierà – aggiunge Ciavarella -. Adesso mi sono rotto i coglioni. Renderemo pubblici i documenti e vedremo chi ha ragione. Il Varese non è l’io, ma il noi. Non è mio, ma dei tifosi e della città. Diventerà una società pubblica senza più segreti”.

Elisa Cascioli