CECCO: eh, Beppe, io mi ero fidato della tua promessa di un incontro più ravvicinato rispetto al solito e invece…
BEPPE: hai ragione, faccio ammenda… Non mi giustifico, sarebbe patetico, vedrò in futuro di essere più rispettoso delle promesse.
CECCO: argomenti di cui dibattere ce ne sono a bizzeffe… da dove cominciamo?
BEPPE: ti direi di partire dal calcio, che è più “fermo” del basket ma… non troppo.
CECCO: due gli argomenti che riguardano il Varese: l’arrivo di Salvatore Iacolino in panchina e la continua lotta tra maggioranza e minoranza in seno alla società…
BEPPE: appunto. Iacolino è un ottimo acquisto, anche se dispiace per Stefano Bettinelli che ha svolto il suo onesto lavoro. Ma, come si suol dire, “ubi maior, minor cessat” e non ci sono dubbi che, a livello di serie D, Iacolino è davvero un “maior”, visto che ha alle spalle una carriera con sette promozioni da questa categoria.
CECCO: c’è chi osserva che ha 66 anni…
BEPPE: ha 66 anni ed è reduce dall’ennesima promozione con il suo Cuneo. Con il senno di poi, se al posto di Baiano fosse arrivato lui a sedere sulla panchina del Varese dopo il discutibile esonero di Ramella, forse oggi saremmo qui a pianificare un campionato in Lega Pro. Ma per questo non esiste controprova, lo sappiamo. Sottolineo, anche se mi pare di averlo già fatto, che Ernestino Ramella ha ottenuto alla fine la migliore media punti rispetto a Baiano e a Bettinelli e qualcosa vorrà pur dire…
CECCO: quindi, bene Iacolino…
BEPPE: ma certo, con tutto l’affetto per Bettinelli. Soprattutto è un segnale che la società ha intenzioni serie e concrete e anche questo dettaglio, vista la particolare situazione societaria del Varese, ha la sua bella importanza.
CECCO: già, a livello societario non c’è pace tra gli ulivi…
BEPPE: di questo argomento abbiamo parlato un sacco di volte anche lo scorso anno. Purtroppo le due componenti, maggioranza e minoranza, sono in lite perenne e io sono convintissimo che questo abbia avuto nello scorso campionato forti risvolti negativi. Ora sono curioso di vedere che cosa accadrà a fronte dell’annunciato aumento di capitale di 500 mila euro annunciato dalla maggioranza: o la minoranza sborsa 100 mila euro praticamente a fondo perduto, tanto per stare lì ma senza avere voce in capitolo, oppure si defila e chi si è visto si è visto. Una cosa è sicura: un accordo di collaborazione tra le parti è da escludere nella maniera più assoluta e questo è un peccato, visto che la maggioranza mostra di avere a disposizione delle buone risorse economiche e la minoranza aveva annunciato di poter mettere sul piatto della bilancia addirittura un milione e mezzo di euro grazie a un pool di imprenditori (per la verità quasi del tutto anonimo). Mettere insieme questi quattrini (addirittura esagerati per vincere il campionato di serie D) sarebbe stato importante, anche in chiave futura. Ma tant’è, di fronte all’impossibile mi pare inutile fare illazioni o nutrire speranze destinate ad andare deluse.
CECCO: e come andrà a finire secondo te?
BEPPE: penso, come annunciato dalla minoranze, che Ciavarrella e Rosa si faranno da parte e, oneri e onori, rimarranno in mano a Taddeo e Basile.
CECCO: per ora, dunque, accontentiamoci dell’arrivo di Iacolino…
BEPPE: non è un  accontentarsi, è molto di più! Ripeto, è un primo passo veramente importante per la prossima stagione e un chiaro segnale a tutti (e forse in particolare alla minoranza) che la società vuole fare sul serio e ha i mezzi per farlo.
CECCO: la Openjobmetis sta seguendo la politica dei piccoli passi…
BEPPE: come primo passo, deve sistemare la faccenda della sponsorizzazione. Anche se è chiaro a tutti che la principale risorsa della Pallacanestro Varese proviene dalla vendita di abbonamenti e biglietti, l’aspetto della sponsorizzazione non è certo secondario, anche se in misura percentuale incide meno rispetto al passato (intendo rispetto a qualche decennio fa). Ma se la Openjobmetis avesse avuto intenzione di mollare, credo lo avrebbe fatto sapere per tempo, per una semplice ragione di correttezza e per i rapporti che in questi anni si sono consolidati tra l’azienda e la Pallacanestro Varese. Non dimentichiamo che il presidente della Pallacanestro Varese è Marco Vittorelli, che è anche presidente di Openjobmetis (e che era al vertice di Metis ai tempi della precedente sponsorizzazione di alcuni anni fa). Piuttosto, immagino che alla Openjobmetis (intendo dire l’azienda) stiano rosicando un po’, visto che la Umana Venezia rischia di vincere lo scudetto…
CECCO: poi c’è Gianfranco Ponti che dovrebbe fornire risorse fresche…
BEPPE: ecco, in questo caso non capisco che cosa si attenda, anche se mi rendo conto che sia necessario fare le cose per bene e senza troppa fretta. Per quanto so, Ponti dovrebbe coprire le spese del settore giovanile, creando così una sinergia con  la sua Ignis 1960, creata qualche tempo fa chiaramente in contrapposizione ai settori giovanili di Pallacanestro Varese e Robur et Fides e, io credo, come risposta al suo precedente mancato ingresso nella società di piazza Monte Grappa. Io credo che si stia discutendo proprio di questo, cioè del rapporto tra il settore giovanile della Pallacanestro Varese e la Ignis 1960 che, non dimentichiamolo, ha una guida come Dodo Rusconi. E allora, che ruolo avrebbe Dodo Rusconi anche nel settore giovanile della Pallacanestro Varese? Credo che il nocciolo della questione stia proprio qui, perché mi risulta che gli allenatori del settore giovanile della Pallacanestro Varese non sarebbero felicissimi di lavorare sotto la direzione di Rusconi. Ma forse queste sono solo malignità… Alla fine penso che un accordo verrà trovato.
CECCO: Okoye e Ferrero, per il momento le novità non sono granché…
BEPPE: di base, c’è un fatto fondamentale.
CECCO: quale?
BEPPE: la situazione economica ereditata dalla nuova dirigenza della Pallacanestro Varese dopo la gestione Coppa è molto pesante e quindi estremamente condizionante, anche se la società non ne ha mai fatto chiaramente cenno, sfoggiando notevole signorilità. Questo fa sì che tutti i voli pindarici vengano banditi, per quest’anno e anche per i prossimi due o tre anni, considerando che le adesioni al consorzio che guida la società sono quelle che sono, molto lontane per numero rispetto alle speranze di chi aveva lanciato, anni orsono, questa bellissima idea.
CECCO: quindi addio ai sogni di gloria…
BEPPE: la speranza è l’ultima a morire e infatti l’esempio della squadra che nel 2012 arrivò in semifinale, poi eliminata da Siena, e l’esempio di Trento che rischia di vincere lo scudetto sono illuminanti.
CECCO: a proposito di Trento, dimmi qualcosa sulla finale scudetto…
BEPPE: mah, al momento siamo sull’1-1 e tutto è aperto. Complimenti a Venezia e a Trento, in particolare a Trento che ha fatto i miracoli, considerando i mezzi limitati a disposizione e i non pochi infortuni nella prima parte di stagione. Come andrà a finire? Non lo so. Sicuramente, a questo punto, ci aspettano almeno altre tre partite ma io spero di vedere la serie tutta intera, cioè al meglio delle sette. Mi auguro però che Varese impari la lezione che ci viene impartita da queste due squadre.
CECCO: e cioè?
BEPPE: in assenza di fuoriclasse, si vince con la difesa. Lapalissiano, si dirà, però c’è ancora chi non lo capisce. Non lo capisce, ad esempio, chi ingaggia Maynor e magari chi ne caldeggia la riconferma. Sarebbe un errore fatale e mi auguro che non venga commesso.
CECCO: Maynor, come al solito, ti ringrazia di cuore…
BEPPE: siamo noi che ringraziamo lui, riconoscendogli un talento offensivo con pochi eguali; a patto che giochi altrove… Beh, non ti pare si sia fatto tardi?
CECCO: direi proprio di sì. Alla prossima, senza specificare quando sarà?
BEPPE: alla prossima, senza specificare quando sarà. Ma prima di quanto tu possa pensare…

Cecco&Beppe