IMG_7851Dopo il 4-5 con l’Inveruno, Baiano ci va giù duro: “Nonostante il vantaggio non abbiamo approcciato bene, per assurdo il gol fatto ci ha dato il colpo finale. Mi piacerebbe aprire il cervello dei giocatori perché la partita di oggi è inammissibile. Un allenatore per tutta la settimana picchia sul fatto che sarebbe stata complicata e la squadra approcciamo in questo modo. Quella di oggi non era la mia squadra”.
Il suo sfogo continua: “Senza organizzazione, senza idee, questa cosa mi manda fuori di testa. Negli ultimi 10′ è sembrato che avessi preso 10 giocatori diversi. Inspiegabile“.

Il tecnico del Varese guarda anche la classifica: “Purtroppo non riusciamo a sfruttare i momenti del campionato. Se la squadra non lo riesce a capire allora la colpa in questo caso è la mia e mi prendo tutte le responsabilità di questa sconfitta”.
Sulla partita dice: “Bravo Broggini, ma gli abbiamo dato una grossa mano. Dopo il gol ci siamo abbassati troppo, avevo detto che era un grosso errore. Dovevamo stare alti e aggredire non siamo mai stati capaci di andare ad accorciare. I nostri due esterni erano lì a guardare”.

Sulle due espulsioni, di Ferri e Vingiano, dice: “Inammissibili. Capisco la tensione e il nervosismo, ma le giudico pazzesche, imperdonabili. Martedì bisognerà chiarirci”. Sul Varese sono piovuti insulti pesanti da parte dei tifosi: “Se uno vuole giocare nel Varese, senza togliere nulla alle altre squadre, lo deve sapere che deve giocare per vincere e che se i risultati non ci sono arrivano malumori. E’ un dato di fatto che quando giocano in casa i ragazzi sono meno tranquilli e in trasferta sono meno tesi. Farsi scivolare le critiche non è semplice perché fanno male”.
Baiano ha risposto ai tifosi: “Pagano il biglietto e possono dire tutto quello che vogliono, ma durante la partita dovrebbero sostenerci. Fischiarci sì, ma alla fine. I miei giocatori non si devono toccare. Vanno sostenuti”.

Questo il commento di Viscomi, tornato titolare: “Siamo il Varese e non possiamo permetterci di giocare solo 20′, le partite durano 90′. Oggi non c’eravamo, non avevamo la fame che dobbiamo avere in casa. Le avversarie devono aver paura di noi, non giocarci in faccia. Siamo uomini e lavoratori, non molliamo mai fino all’ultimo. Le partite non te le regala nessuno e l”arbitro non centra nulla”.
E’ vero che in casa giocate con maggiore tensione? “Direi di no, siamo molto concentrati prima della partita. La gente è qua per la maglia prima che per noi. Ringrazio gli ultras che ci hanno applaudito nonostante una partita non all’altezza. Preferisco abbassare la testa e dimostrare col lavoro. Questi schiaffi servono; dobbiamo essere uniti e  dare tutti di più per le nostre famiglie, per la gente che viene a spalare il ghiaccio per farci giocare. Non è normale che siamo a -2 dalla prima. Non veniamo qua a passeggiare come ho sentito gridare da qualcuno”.

Una doppietta vana per Innocenti, entrato in corsa. “Quando sei chiamato in causa deve dare anima e corpo. Oggi abbiamo perso per colpa nostra. Sono conteto per i miei gol, ma l’obiettivo finale è un altro. E’ quello di vincere il campionato; per farlo ci serve continuità. Se vinci diverse partite di fila, poi gli avversari ti affrontano con un timore diverso. Dobbiamo dare qualcosa in più, voltiamo pagina”.

MAZZOLENIAchille Mazzoleni è il primo ad arrivare in sala stampa. Mister, da cosa partiamo? “Ci sono tre punti da cui iniziare” la sua risposta. “Cinque gol fatti al Varese sono tanta roba e la partita poteva finire anche con un passivo più pesante. Abbiamo giocato 85′ alla grande, poi abbiamo peccato di superficialità. Siamo l’Inveruno, dobbiamo fare un campionato tranquillo e qualche limite ce lo abbiamo”.
Come ha vinto la partita? “Con i tre centrali molto stretti su Scapini e Giovio. Abiamo trovato spazio con Morao e Mangili riuscendo ad allargare il gioco e giocando su Broggini che veniva dietro a prendere la palla. Così Repossi e Chessa hanno potuto sfruttare gli uno contro uno. Peccato perché poi abbiamo avuto un blackout, probabilmente anche per colpa dei miei cambi”.
Questo il suo giudizio sul Varese: “Una squadra quadrata, forte fisicamente, che se non prende gol lo fa sempre, senza offessa, secondo me manca qualità dietro e in mezzo al campo”.
A Mazzoleni il “Franco Ossola” porta bene: “Qui segnai il gol più bello della mia carriera in Varese-Cittadella 1-1. Tra i pali c’era Brancaccio; fu un gol alla Del Piero su sponda di Fantini”.

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Elisa Cascioli