La Pallacanestro Varese torna in campo al PALA2A (domenica alle 18.15) per lanciare la sfida alla Dinamo Sassari. Biancorossi rinfrancati dalle due vittorie di coppa, ma che ora sono chiamati a dare delle risposte anche in campionato. La situazione di classifica, che vede la Openjobmetis all’ultimo posto, esige risultati. Anche perché la società ha confermato di avere fiducia ed ambizioni. Sassari arriva da tre vittorie consecutive in campo nazionale, Varese da quattro sconfitte. Coach Caja spera che entrambi i trend vengano invertiti.
“Dobbiamo avere fiducia: ce la possiamo fare e ci siamo preparati bene. Se riuscissimo a vincere – così Caja ha presentato la sfida – sarebbe un grandissimo risultato, un’impresa, ma comunque l’importante è continuare il nostro percorso di crescita e miglioramento. È una partita che va affrontata con serenità, senza l’ansia e il panico della classifica: una sconfitta non cambierebbe i nostri orizzonti perché non è uno scontro diretto. Il campionato è ancora lungo e le partite da vincere per forza sono altre”.
“La chiave per vincere? Ripetere – ha proseguito il coach – una prestazione difensiva superlativa come quella dell’altra sera. Dobbiamo correre e ripartire in contropiede: in attacco Sassari ha talento diffuso, corrono meno rispetto agli altri anni, ma tirano sempre bene da tre punti. Se riusciamo a difendere con intensità e attenzione, ci costruiremo le possibilità di avere ritmo e corsa per crearci qualche canestro facile in più”.
Il tecnico biancorosso è poi passato ad analizzare la forza dell’avversaria: “Si tratta di una squadra di alto livello che sta vivendo un periodo positivo in entrambe le competizioni. L’organico è ampio e possono ruotare gli stranieri in base alle condizioni fisiche e tattiche. Lawal, Lydeka, Savanovic e Johnson-Odom hanno grande fisicità, Lacey è un giocatore di squadra, Carter è un tiratore solido e giocatori come Bell e Stipcevic sono osservati speciali per le loro qualità tecniche”.
Non è, però, la componente straniera quella fondamentale per Sassari. Caja ci tiene a sottolineare l’importanza del gruppo italiano: “Sacchetti, D’Ercole e Devecchi, e in parte anche Stipcevic che ormai è praticamente un italiano, sono l’anima della squadra. Hanno un ruolo importante e da quando hanno ricominciato ad avere minutaggi alti Sassari ha ritrovato equilibrio e consistenza. Ritengo che questo gruppo sia il cuore della Dinamo e la parte che rappresenterà per noi il maggiore pericolo”.
Nessuna indicazione, invece, su chi Pasquini preferirà tra Darius Johnson-Odom e Josh Carter: l’ex canturino sembrava aver guadagnato i favori del coach, ma nella trasferta in Germania i sardi si sono presentati in campo con Carter. “Onestamente non so cosa aspettarmi. Sarebbe sbagliato – ha risposto Caja – spendere energie in previsioni o in differenziazioni in base all’assetto perché non dipende da noi. Noi prepariamo la partita come se ci fossero tutti e due, poi vedremo”.
Il coach ha infine analizzato il recente momento della sua squadra: “Con Torino non è stato un problema del tutto legato alla componente mentale: siamo calati dal punto di vista fisico perché avevamo speso tantissimo senza capitalizzare. La coppa ci ha dato qualche certezza in più, soprattutto perché tutti i giocatori hanno dimostrato di poter dare un contributo. U?ak è una squadra del livello di quelle del nostro campionato: abbiamo dimostrato di poter stare in campo e giocarcela. Per la partita con Sassari è fondamentale allontanare pressioni e ansie perché se vinciamo facciamo una grande impresa”.
“Il mio rapporto con la società e con Coldebella? Tutti – ha concluso il coach – sono disponibili ad aiutare e lo stanno facendo. Coldebella è sempre presente qua, ci fa sentire il suo supporto e mette a disposizione la sua esperienza per consigli e confronti, anche con i giocatori. Sta interpretando al meglio l’aiuto che una società deve dare a giocatori e staff. Anche Toto Bulgheroni c’è tutti i giorni: sapere di poter contare su delle persone che sono lì per darti risposte porta grande fiducia”.
Filippo Antonelli
