Da giovane promessa a grande protagonista del volley italiano: Alessia Orro ha iniziato nel 2012 lo straordinario percorso nel Club Italia, che l’ha portata a vestire la maglia della nazionale alle ultime Olimpiadi, e ora è una delle “stelle” della squadra azzurra insieme a Paola Egonu. Nonostante la giovanissima età, Alessia è già un punto di riferimento per le compagne e un idolo per migliaia di appassionati di volley, non solo nella sua amata Sardegna, ma in tutto il paese. A lei il compito di presentare la sfida contro Modena.

Il Club Italia giocherà contro una squadra ricca di talento e qualità. Su cosa si può puntare?
“Sicuramente la battuta sarà una delle chiavi della partita, dovremo cercare di servire bene per mettere in difficoltà Modena. E poi dobbiamo migliorare molto in ricezione perché al momento questo aspetto, come abbiamo visto nella partita di mercoledì contro Casalmaggiore, è il nostro tallone d’Achille. Non è facile adattarsi al nuovo assetto senza Perinelli, ma ci stiamo lavorando duramente”.

La classifica finora non sorride. Come state vivendo questa situazione?
“Sapevamo che quest’anno sarebbe stata molto dura, perché ci presentavamo al via del campionato con una squadra giovanissima e inesperta. Certo, perdere non fa piacere a nessuno e il morale inizia un po’ a risentirne. Però non dobbiamo lasciarci andare o farci prendere dalle emozioni negative: bisogna pensare a lavorare per crescere dal punto di vista tecnico e tattico”.

Come ti trovi nel ruolo di “vecchia” del Club Italia?
“Sento tanta responsabilità, non solo perché sono la palleggiatrice ma anche perché in campo cerco di fare da punto di riferimento per le mie compagne e di tenere unita la squadra. Non sempre è facile quando le cose non vanno bene, ma fa parte del mio ruolo”.

Un po’ di tifo in più forse aiuterebbe…
“Sì, certo! Credo che a Cagliari il supporto del pubblico ci abbia aiutato molto a battere Montichiari e sarebbe bellissimo se lo stesso accadesse anche a Busto. Quando c’è sostegno dagli spalti, in campo si sente eccome; ci si sente più grintose, c’è la sensazione che non sia mai finita. Insomma, tutta un’altra cosa. Speriamo davvero che gli spettatori del PalaYamamay ci diano una mano, invito tutti a tifare per noi!”.

Eugenio Peralta