Quarant’anni e non sentirli. A stagione conclusa, Mavillo Gheller (classe 1975, è nato il 3 agosto) non smette di avere energie e si tiene in forma. “Devo allenarmi bene di continuo – ci dice -. Altrimenti rischio di buttare via tutto il lavoro di un anno nel giro di un mese”. Palestra, piscina e tornei: il difensore del Varese fa parte della formazione Corona Maxim che venerdì esordirà alla Carlsberg Cup e poi da giugno giocherà anche al Torneo della Rasa.

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E la prossima stagione invece?Non ho ancora parlato con la società e non so quale sarà il mio futuro, ma una cosa è certa: o Varese o nulla. Continuerei a giocare solo indossando i colori biancorossi, altrimenti mi ritirerei definitivamente, anche perché solo una piazza come questa mi permette di allenarmi con costanza e mi da gli stimoli giusti. Quest’anno ci hanno trattato come dei professionisti, e ti confesso che se non dovessi rimanere qui, mi butterei su altro pur restando nel mondo del pallone: mi piacerebbe intraprendere la carriera di allenatore”. Già all’Union Villa Cassano, squadra del suo paese che milita in Eccellenza, dà un supporto ai mister della Scuola Calcio che porta il suo nome.

In una stagione impressionante, anche i numeri di Gheller sono stati importanti: 26 presenze per un totale di 2.090 minuti giocati e 2 gol realizzati. Il primo nell’ultima di andata contro la Lomellina, il secondo in trasferta a Vigevano. “Era impensabile, un’opportunità che mi è capitata all’improvviso e mai mi sarei aspettato che sarebbe andata così. L’estate scorsa ero a un bivio e ormai l’idea di smettere era diventata realtà, avevo un accordo con il Pavia per allenare la formazione Berretti, poi le cose sono andate diversamente. Appena è nato il nuovo progetto Varese sono stato coinvolto e sposare la causa è stata una scelta naturale, un vera e propria gioia. Ringrazio Daniele Bernardeschi che mi ha voluto fortemente qui e anche Mirko Borghese. Una sfida affascinante, quasi un sogno che si è avverato a quarant’anni suonati. La mia carriera finirà qui, con questa maglia e nessun’altra. Adesso o l’anno prossimo non lo so ancora”.

lella CassanoLa sua Union Villa Cassano è stata protagonista della quinta edizione del Premio Varese Sport. “Il premio Culla dello Sport ci ha inorgoglito e salire con tutti i ragazzi sul palco è stata un’emozione unica. Ne approfitto per ringraziare tutti voi della redazione e la giuria che ci ha votato. Il premio è in bella mostra al bar del centro sportivo di Cassano Magnago vicino alla nostra insostituibile Lella“.

Una volta conclusa la stagione, Gheller si è buttato in un’avventura tutta particolare. Ha seguito le final four di Europe Cup della Pallacanestro Varese a Chalon insieme ai nostri inviati: “Ho sempre seguito il basket e non solo la squadra di Varese. Quest’anno purtroppo non ero mai riuscito ad andare al palazzetto e così ho deciso di seguire la squadra in Francia facendomi coinvolgere in questa avventura: è stata un’esperienza bellissima. Il venerdì c’è stata una grande festa, peccato poi per la finale buttata via in un minuto”.

Elisa Cascioli