La prima e ultima volta in cui Varese e Bustese si sono affrontate è finita 3 a 3 ma era solo un test mentre domenica prossima, allo stadio comunale “Battaglia” di Busto Garolfo, si farà sul serio, perché in palio ci saranno tre punti pesanti, per i biancorossi che vogliono mantenere la testa dopo averla persa più di una volta e per i granata pericolosamente vicini al fondo della graduatoria. Il 14 aprile scorso al “Franco Ossola”, il Varese di Giuliano Melosi, con la vittoria del campionato d’Eccellenza già da tempo in frigorifero, si mise alla prova contro una squadra di serie D e non fu una prova del tutto convincente: sotto di tre reti già prima della fine del primo tempo (a segno per i granata Romano, Folcia e Mercorillo), i biancorossi riuscirono a pareggiare i conti con le marcature di Lercara, Viscomi e Ferrara.

Bustese-Varese non sarà un derby come quello vinto dai biancorossi domenica scorsa a Venegono contro la Varesina ma è un confronto interessante per le tante storie personali che legano le due squadre. Tanto per cominciare, la società dell’Altomilanese è presieduta da un varesino, Giancarlo Piatti, direttore generale  della Geartec di Legnano, che non ha avuto problemi a privarsi del suo capocannoniere, Simone Moretti (tre gol in maglia granata quest’anno), per consentire al Varese di potenziare il reparto offensivo dopo l’infortunio che terrà Luca Piraccini lontano dai campi per qualche settimana. La squadra è allenata da Maurizio Ganz, indimenticato bomber, tra l’altro, di Inter e Milan, che tra il 2012 e il 2014 ha guidato le formazioni Berretti e Primavera del Varese, coadiuvato da Davide Cordone, varesino doc anche se mai biancorosso e, come preparatore dei portieri, da Ermes Berton, numero 1 delle giovanili biancorosse negli Anni Settanta, il quale ha svolto lo stesso lavoro con il Varese di Fabrizio Castori in serie B.

Un altro ex biancorosso, Marco Cavicchia, pur avendo lasciato la panchina della Bustese al termine della scorsa stagione, è rimasto nel cuore dei tifosi granata per aver condotto la società di Busto Garolfo alla prima, storica promozione in serie D.  Sotto la guida di Cavicchia, che in maglia biancorossa giocò due campionati di C2 e tre di C1 negli Anni Novanta, la Bustese conquistò per la prima volta l’accesso alla serie A dei dilettanti vincendo, senza subire sconfitte, il campionato d’Eccellenza e vinse la Coppa Lombardia arrivando a sfiorare il successo nella Coppa Italia di categoria, un traguardo sfumato solo nella finale giocata a Firenze contro il fortissimo Francavilla.

Il calcio bustese ha appena compiuto settant’anni. La società fu fondata infatti nel 1946 dai clienti di un bar e fino a dieci anni fa ha militato nelle serie inferiori dei campionati dilettantistici lombardi, misurandosi con i tradizionali avversari dell’Inveruno, del Corbetta e della Snia Varedo. Nella stagione 2007/08 la svolta, con l’arrivo alla presidenza del varesino Piatti: ottenuta la promozione in… Promozione, i granata, pur non vincendo il campionato, furono ripescati in Eccellenza, categoria in cui sono rimasti fino all’impresa guidata da Marco Cavicchia.

Il cambio della guardia tra l’ex attaccante biancorosso e Maurizio Ganz non ha dato però i frutti sperati: dopo un discreto avvio di campionato (sette punti in sette giornate), i granata sono incappati in quattro sconfitte consecutive (0-1 in casa col Gozzano, 1-2 a Chieri, un’altra débacle casalinga con il Bra, vittorioso per 2 reti a 0 al “Battaglia”, 0-1 a Verbania) che li hanno spinti sul fondo della classifica.  Con due sole vittorie (2-0 con la Pro Settimo alla terza giornata e 3-1 alla Folgore Caratese nel penultimo turno) e sei pareggi, a fronte di sette sconfitte (l’ultima per 3 a 0 sul campo del Borgosesia), la Bustese occupa il penultimo posto, in condominio con il Pinerolo,a quota 12 punti, sei in più del fanalino di coda Legnano.

f.b.