Punto della situazione. Senza tanti giri di parole. In via Cà Bianca il cantiere per la stagione 2016/2017 è aperto. Apertissimo. E per togliere il cartello “Lavori in corso” servirà ancora del tempo. L’amichevole di ieri con il Brera (per la cronaca, 2-0 tigrotto con avvio posticipato di un’ora e mezza buona) diventa così lo spunto per un paio di riflessioni a tema libero. Intanto la prima. Che può sembrare sfumatura e invece è sostanza. Emiliano Nitti è vivo (in senso sportivo, s’intende) e lotta (ancora) con noi. O meglio, con la Pro Patria, visto che le quote nella disponibilità della SportPlus4You non rappresentano più la maggioranza ma sono ancora, comunque, strategiche (30/40% o qualcosa del genere). I motivi? L’attesa che Patrizia Testa (e Nazareno Tiburzi) concludano le trattative per l’ingresso di nuovi soci nel cda biancoblu. Circostanza che ridurrebbe la partecipazione di Nitti e Collovati a quel 10% (o giù di lì) che era negli accordi. Quando si arriverà al traguardo? A occhio e croce entro il 30 giugno quando andrà formalizzata l’iscrizione alla Serie D. E quando la composizione societaria (giocoforza) dovrà essere quella a regime. Sui possibili ingressi regna il consueto riserbo. Ma il pissi pissi impazza e ambienti “politici” lasciano intendere che i nomi potrebbero anche essere “pesanti”. C’è da crederci? Mah, la cautela non è mai troppa. Tanto più che le anagrafiche, alla fine, sono sempre quelle. Anche se alcune di queste potrebbero entrare nel board societario in maniera indiretta.

Attendiamo fiduciosi. Quel che è certo è che il ritorno sulle tribune dello “Speroni” di Nitti (ma abbiamo incrociato anche l’ex Beppe Manari), fotografa plasticamente l’armistizio con l’attuale maggioranza societaria. Prima sono volati gli stracci. Adesso, quantomeno, ci si sopporta. Anche perché l’ex presidente è impegnato nella battaglia legale che potrebbe riportare il club in Serie C. La road map è quella tracciata su queste colonne martedì. Con l’aperitivo del Consiglio di Lega di lunedì prossimo quando Gravina illustrerà la strategia da portare in Consiglio Federale martedì 7 giugno. La matassa è intricata ma alla Pro Patria pensano di poterla sbrogliare.

Ormai operativo il DG Salvatore Asmini (manca solo la presentazione, l’ufficialità è già nelle cose) che sta lavorando con pieni poteri ma con budget ancora tutto da definire. Primo nodo da sciogliere quello dei campi di allenamento. I lavori partiranno a giorni nell’area dietro lo stadio (benedette elezioni?), mentre le aderenze castellanzesi potrebbero garantire l’utilizzo del sintetico di via Bellini. E Andrissi? A sensazione, se si doveva fare si sarebbe già fatto. Ma, come detto, è solo una sensazione. E comunque è tutto subordinato (e rimandato) a quanto avverrà sul fronte societario. Tra l’altro, il ritorno di Giampaolo Calzi (diamolo per praticamente fatto visto l’impegno preso a gennaio con la Testa) e quello sussurrato di Toledo (qui, al momento, siamo all’idea o poco più) dimostrano che il mercato è già caldissimo. In fondo, a che serve il direttore sportivo? Ma questa, sia chiaro, è solo una battuta.

Giovanni Castiglioni