GanzGanz contro Bonazzi. Potrebbe essere il titolo di un reality trash. E invece è solo il post partita di Bustese – Pro Patria che (passi per il reality), di trash non ha davvero nulla. Tutt’altro. Apre le danze il padrone di casa. Visibilmente soddisfatto: “Vincere è sempre bello. Anche se in Coppa Italia. Io da giocatore ne ho vinte due con la Sampdoria, quindi tengo molto a questa manifestazione. Dispiace per l’infortunio di Gherardi che macchia questo successo”. Il fair play del tecnico granata è dettato dalla serietà del guaio capitato all’ex Carrarese: botta al fianco nella zona del rene destro e ricovero in ospedale per accertamenti. Domani se ne saprà di più ma l’apprensione è più che giustificata.

Ancora Ganz sulla partita: “Queste gare servono a cementare il gruppo e a dare spazio a chi ha giocato meno. Dobbiamo lottare e raggiungere l’obiettivo della salvezza. La prestazione di oggi mi rinfranca”. In sottofondo, l’esultanza dei suoi ragazzi in spogliatoio mette la cornice al quadro del passaggio ai 16esimi.

L’attesa di Bonazzi e del DG Asmini è giustificata dal caso Gherardi mentre sul match l’analisi è piuttosto lapidaria: “Il risultato non mi interessava. Mi interessava la prestazione dei ragazzi che avevano giocato poco o che provengono dal settore giovanile. Su questo sono soddisfatto. Ho visto buone cose”. In questo momento però, un’altra sconfitta non fa certo bene al gruppo: “Perdere non va mai bene perché toglie autostima ma oggi le priorità erano altre. Molti titolari neppure in panchina? Si sono allenati nel pomeriggio e mi interessava che si riposassero per domenica”. Quanto al 4-2-3-1 sperimentale, difficile capire se avrà futuro anche con altri interpreti: “Ci sono state buone indicazioni. Vedremo”. Intanto mettiamo in conto anche la sconfitta con la Bustese. Della serie, c’è sempre una prima volta.            

Ganz contro Bonazzi. Uno vince, l’altro perde, ma (gratta gratta) sono contenti tutti e due. Stupirsi o meno è questione di punti di vista.        

LA PARTITA                            

Giovanni Castiglioni