In casa Varese aumenta la rabbia per la trasferta di Mariano Comense vietata ai tifosi. La società biancorossa, una volta venuta a conoscenza della decisione presa dal Prefetto di Como, che vieta l’ingresso al centro sportivo del paese in provincia di Como e vicino a Cantù per questioni di ordine pubblico vista la rivalirà tra le piazze, si è subito messa in moto facendo una richiesta ufficiale alla Lega Nazionale Dilettanti per l‘inversione di campo. La proposta del Varese era di ospitare sabato il Mariano Comense e di andare poi in trasferta nel girone di ritorno, il 21 febbraio.

Già in un’occasione quest’anno si è verificata l’inversione dei campi e ha riguardato gli incontri tra Verbano e Legnano. In quell’occasione la Lega ha dato il suo benestare e, come era immaginabile, non si è opposta nemmeno alla richiesta del Varese. Dopo il sì dai piani alti però, è arrivato il “no” del Mariano Comense, una risposta che ha gelato gli addetti ai lavori biancorossi. “Siamo un po’ sorpresi della loro decisione – dice il team manager Paolo Basile -. Noi avevamo già accettato il fatto di giocare sabato e non domenica; loro non ci sono venuti incontro e non si capisce il perché. In questo modo magari avrebbero avuto il tempo di mettere ulteriormente in sicurezza il loro impianto così da poter ospitare i nostri tifosi tra qualche mese. Sono davvero basito”.
Comprensibile la scelta del Mariano, che proprio domenica scorsa ha ottenuto la prima vittoria e in casa senza tifosi spera di non avere pressioni, ma che comunque stride con quanto dichiarato dalla società stessa che aveva commentato la decisione della Questura come una “sconfitta dello sport”.

Elisa Cascioli