Un pomeriggio di un giorno da leoni. C’è una prima volta per tutto. La vita ti riserva mille esordi, in ogni campo, punto di partenza del percorso di crescita. Ma nulla è più emozionante della “prima partita” vera. Nemmeno il primo giorno di scuola. Neppure il primo regalo di Babbo Natale. E non parliamo del primo bacio… Vai a dirlo a una compagnia di puffi nati nel 2009-10… Pullmino della Scuola Calcio, «Bambini chi di voi ha la fidanzata?» , le urla dei nanerottoli si chetano per un istante e Thomas, un mannaro che si nutre di scuola calcio 3certo di carne umana, sbotta «Ma Mister! Cosa dici! Guarda che le fidanzate ce le hanno i ragazzi grandi. A me mi fanno schifo le bambine perché non sanno neanche fare i gol pazzeschi». Parole e musica del gruppo dei Piccoli Amici dell’A.S.Varese 1910 diretti presso la palestra del Centro Naturabile di Varallo Pombia per una “prima” assoluta, la partita contro gli amici pari età del Pro Borgo di Borgoticino.

Genitori, parenti ed affini armati di tecnologie ultimo modello per immortalare ogni istante di quello che sarà un momento magico, destinato a rimanere icona perenne di ciò che, da lì a qualche anno, si trasformerà in puro delirio da mondo del Calcio. Ordinati come dei Pellerossa a caccia di bisonti, i piccoli biancorossi entrano negli spogliatoi, sostenuti da mamme e papà più emozionati di loro. Ed ecco il momento magico… la maglietta col numero! Come da tradizione, i piccoli “pescano” la maglia dal borsone preparato da Santa Rosi protettrice delle lavanderie dello stadio.

Eccoli. Sono pronti. Vestono come i loro fratelli maggiori della prima squadra. La maglia del Varese. Per tutti noi è un simbolo, è una Sindone di passione, uno scrigno di divertimento. «Bene topastri, ora ascoltate. Adesso usciamo in fila per due dallo spogliatoio. I grandi ora non c’entrano. Il Varese siete voi. Tutti vi guarderanno. Divertiamoci, giochiamo e impegnamoci». Pare una processione. Il gruppo di calciatori bonsai procede verso il centro del campo, accolti dagli incitamenti di un pubblico estasiato e compiaciuto.

Prima del calcio di inizio i rispettivi Mister eseguono la “rivista stringhe” come dei veri calzolai affermati, nel tentativo di evitare che le scarpe svolazzino ad ogni tiro in porta… È  tutto pronto. Si parte. Non ricordo più chi fu a sostenere che bisogna mantenersi giovani ed in qualche modo ingenui per provare emozioni. Ecco, è proprio cosi. Audaci, risoluti, persino sanguinari… Lottano, sudano, corrono, cadono, si rialzano. «Mister, Samu ha fatto il calciatore, ha fatto la scena!» si lamenta il piccolo Giovanni mentre abbraccia felice bomber Riki autore di un bellissimo goal.

È un festival del colore e dell’emozione, di goal a raffica e di parate memorabili, di bambini felici di calciare un pallone. Un’ora e mezza di partita e i satanelli delle due squadre non ne hanno ancora abbastanza… Ed allora, via alla gara di calci di rigore! Si abbracciano tra loro come una vera squadra, tifano per il compagno che calcia e per il portiere che tenta di parare. Nessuno, dico, nessuno dei piccoli fallisce dal dischetto! Ed il degno finale è la corsa mano nella mano verso il pubblico festante. Pro Borgo e Varese hanno onorato il gioco del Calcio. Cala il sole, anche sulle energie delle belve ormai stremate. Poche parole. Sguardi che valgono oro. Un esordio che rimarrà scolpito nel cuore. Biancorosso. Sempre.

 

Marco Caccianiga –  Scuola Calcio A.S.Varese1910