Ve lo ricordate Lennart Lynge Larsen? E’ il calciatore danese che nella stagione 2002-03 ha vestito la maglia del Varese per sette mesi. Arrivato a luglio, con il connazionale Nielsen, doveva essere uno dei colpi di mercato dell’ultima sciagurata gestione Turri e invece problemi di ambientamento e di feeling con mister Roselli non gli hanno permesso di emergere e di dimostrare in campo il suo reale valore. Salutò la Città Giardino dopo la rescissione consensuale del contratto nel febbraio del 2003 che lo avrebbe tenuto in biancorosso per altri 16 mesi. Poco tempo trascorso a Varese, ma un legame forte che lo portano spesso a tornare qui: “L’Italia è un paese che mi affascina da sempre. Poter giocare qui, anche se in serie C e per poco tempo, mi ha permesso di coronare un sogno. Torno a Varese quasi ogni anno, qui ho amici veri come Michele (Marocco ndr) e un mondo da raccontare ai miei familiari. Nelle varie visite ho portato mamma, papà, amici e la mia compagna Teena con il piccolo Oliver”. Dopo Varese Larsen ha continuato la carriera di calciatore in diverse squadre giocando in Germania, e Danimarca.

VARESE(VARESE) FORMAZIONE VARESE CALCIO 2002-2003 Negativo n.58523Calcio e amicizie a parte, cos’altro ti lega a Varese?
“Le bellezze naturali della sua provincia, il lago, il Sacro Monte, i giardini estensi, le isole del lago maggiore e, soprattutto la cucina italiana”.
Sei ancora nel mondo del calcio in Danimarca?
“In minima parte. Ora la mia occupazione principale è legata al mondo delle costruzioni. Alleno una squadra Over 33, il Copenaghen. La scorsa stagione abbiamo vinto il campionato e quest’anno siamo ancora tra i primi”.
Com’è il calcio nella tua Nazione?
“Molto diverso da qui. Viene vissuto più come una grande festa, non ci sono tutti gli interessi economici che esistono nel calcio italiano. Il mondo parallelo di procuratori, di personaggi che speculano dietro a questo sport non esiste. Da noi si punta molto sui vivai e sui giovani, cosa che in Italia viene fatta ma in maniera diversa e senza lasciare che i giovani maturino veramente e abbiano sbocchi nelle prime squadre”.
L’ambiente calcistico danese quindi non è esasperato come da noi?
“Assolutamente no. Vinti e vincitori alla fine brindano con un boccale di birra. Non ci sono gli altissimi costi di gestione economica che devono sostenere le squadre italiane. Da noi vicende tristi di fallimenti societari come quelli capitati in Italia non esistono, anche perché c’è un sistema fiscale rigido e che controlla tutto”.

Claudio Ferretti
Nella foto squadra 2002-03: Cavaliere, Avallone, Larse, Nielsen, Gorini, Fearraresso, Nincheri, De Simone, Rinaldini, Majella, Bandirali