Il 14 luglio si avvicina inesorabile. Entro quella data il Varese deve regolarizzare l’iscrizione al campionato di Lega Pro presentando la fideiussione di 400mila euro e il pagamento degli emolumenti di marzo e aprile per un cifra pari a 800mila. Se non ci riuscirà in via Manin “si tirerà giù la saracinesca” e a quel punto si dovrà decidere che tipo di strada intraprendere. Fallimento o revoca dell’affiliazione con la società che resta in vita non partecipando però ad alcun campionato. Nella seconda ipotesi creditori e dipendenti potranno tenere viva la speranza di vedere saldate le pendenze.

La dirigenza del Varese, nonostante le gravi difficoltà economiche, la pesante contestazione dei tifosi e l’incognita sul futuro, non si è ancora arresa del tutto. L’attuale presidente e amministratore delegato pro tempore Massimo Trainito, rimasto solo al comando dopo le dimissioni “shock” di Alì Zeaiter, è in attesa del “sì” da parte dell’istituto di credito del Sud Italia interpellato. Trainito ha trascorso questi giorni lontano da Varese, nella “sua” Sicilia, a caccia di risorse utili e farà rientro questa sera. “La risposta arriverà entro mercoledì – ci dice -. Io non voglio arrendermi. Sono rimasto da solo e ci sto provando contro tutto e tutti”.

Nel frattempo domani mattina ci sarà un’importante riunione in sede che oltre a Trainito, coinvolgerà il direttore generale Giuseppe D’Aniello e il consigliere Silvio Papini. La dirigenza farà il punto della situazione e forse già da domani si capirà se andrà avanti oppure no. Alle porte non c’è solo la scadenza del 14 luglio, ma anche quella del primo agosto, quando andranno versati stipendi e contributi di maggio e giugno, ma in quel caso in aiuto al  Varese potrebbe arrivare il “cuscinetto” retrocessione dalla Serie B.

Intano si sta muovendo il sindaco di Varese Attilio Fontana che nei giorni scorsi ha ricevuto a Palazzo Estense proprio D’Aniello. Il primo cittadino ha chiesto alla società biancorossa di chiarire la situazione e si sta muovendo verificando la concreta volontà di un gruppo di imprenditori locali di iscrivere una nuova squadra che rappresenti la città in Serie D o in Eccellenza. Un intervento, quello del primo cittadino, che potrebbe scongiurare l’ipotesi più ‘tremenda’: Varese senza calcio almeno per un anno.

Elisa Cascioli