CECCO: oh, Beppe, meglio presto che mai!
BEPPE: beh, presto…
CECCO: ultimamente con te mi ero abituato malaccio. Sparivi, non ti si vedeva più…
BEPPE: mi pare che nell’ultima settimana siano successe tante e tali cose da non poter rinviare ulteriormente l’appuntamento…
CECCO: in effetti non resta che l’imbarazzo della scelta: da dove cominciamo?
BEPPE: giornalisticamente dovremmo cominciare dall’avvenimento più fresco, cioè le dimissioni di Cecco Vescovi dalla Pallacanestro Varese. Ma nulla ci impedisce di dare invece la precedenza alle altre dimissioni, quelle di Nicola Laurenza dalla presidenza del Varese…
CECCO: i giornalisti li ho sempre guardati con una certa diffidenza, però in questa occasione diamo loro credito e facciamo come indicherebbero loro. Precedenza a Vescovi! Innanzitutto, ti hanno sorpreso queste dimissioni?
BEPPE: beh, sì, mi hanno sorpreso come credo abbiano sorpreso tutti quanti, anche dopo avere visto quello striscione in Curva Nord, sul finire della partita persa contro Venezia, che invitava Cecco e il direttore sportivo Giofré ad andarsene a causa dei troppi errori. Poi ci sono stati gli insulti alla moglie di Cecco, sempre alla fine della partita con Venezia.
CECCO: però sono in pochi a credere che Vescovi si sia dimissionato a causa di questi pur spiacevoli episodi…
BEPPE: infatti. Però lasciami prima dire una cosa: Cecco ha sbagliato di grosso a non parlare, a non chiarire, a non spiegare le ragioni della sua scelta. È stata una decisione estrema, chiunque rassegni le dimissioni lo fa dopo avere meditato a lungo e a causa di situazioni o eventi di particolare gravità e importanza. Sulla sua decisione ci sono mille illazioni: appunto lo striscione della Curva Nord e gli insulti alla moglie ma anche un profondo dissenso con Pozzecco, un idillio incrinato con il presidente Coppa, il desiderio di non condividere il destino di una squadra alla deriva e quindi di voler scendere, un po’ alla Schettino, dalla nave che affonda, il fatto che andrà forse a fare il presidente della Lega Basket piuttosto che il g.m. a Milano. Insomma, Vescovi ha lasciato tutti nel dubbio e invece credo che avrebbe dovuto spiegare perché ha deciso di andarsene. Anche per fare un favore alla società in cui ha militato per trent’anni…
CECCO: e cioè?
BEPPE: spiegando, avrebbe indicato anche qual è, almeno dal suo punto di vista, il vero problema che oggi condiziona la Openjobmetis o forse la Pallacanestro Varese. Cominciamo ad esempio a chiarire se il problema è in campo o fuori del campo, non è una distinzione di poco conto…
CECCO: ma tu che idea ti sei fatto?
BEPPE: mah, secondo me alla base di tutto c’è un dissenso con Pozzecco sulla scelta di alcuni giocatori e sulla gestione della squadra, del gruppo. Attento, è una mia idea, nessuno mi ha detto o sussurrato qualcosa, semplicemente questa è la mia sensazione.
CECCO: basata su quali fatti?
BEPPE: soprattutto sul fatto che Vescovi non ha mai particolarmente stimato Pozzecco quando hanno giocato insieme. A quei tempi Cecco faceva probabilmente di necessità virtù, rendendosi conto dell’importanza del compagno per le sorti della squadra che infatti vinse anche uno scudetto. E credo che la stessa cosa sia accaduta adesso: non credo che Vescovi abbia proposto o caldeggiato l’arrivo di Pozzecco in panchina ma penso abbia realisticamente accettato la situazione, rendendosi perfettamente conto di che cosa rappresenti Pozzecco per la tifoseria. E infatti, come ha scritto Valerio Bianchini (che è sempre acutissimo osservatore e commentatore), Pozzecco un record lo ha già stabilito, resistendo così a lungo in panchina a dispetto di un numero impressionante di sconfitte. E c’è chi ha osservato che la Pallacanestro Varese non aveva mai collezionato nei suoi quasi settant’anni di storia tante sconfitte casalinghe come quest’anno: è un dato statistico inoppugnabile.
CECCO: come se ne esce?
BEPPE: solo con qualche vittoria, possibile se Kangur e Diawara riusciranno a ritrovare un po’ di condizione; anzi, la migliore condizione.
CECCO: e ‘sto Jefferson, un altro acquisto dalla Lega Gold?
BEPPE: con una squadra in grado di schierare Kangur e Diawara al meglio, penso che potrebbe anche funzionare. Ma anche Maynor deve cominciare a giocare, altrimenti…
CECCO: che idea ti sei fatto di questo sconcertante Maynor?
BEPPE: hai detto bene, sconcertante, nel senso che la sua pochezza lascia sconcertati. Impossibile pensare che questo giocatore sia rimasto per cinque stagioni nel giro della NBA, spesso conquistandosi anche dei minuti in campo e comunque strappando un contrattone a gente che non credo regali il denaro con facilità, avendo la possibilità di scegliere (in particolare in quel ruolo) tra mille candidature. Mah, potrebbe soffrire un po’ per la prima volta lontano da casa, o forse non ha ancora ritrovato la condizione dopo tanti mesi di inattività. O magari, come sostiene qualcuno, ha mandato qui il fratello…
CECCO: va beh, mettiamola un po’ anche sul ridere, altrimenti ci spariamo… E il Varese? E Laurenza?
BEPPE: ho letto che il presidente era commosso e che alla conferenza stampa di addio qualcuno ha pianto… Va beh, si vede che chi ha pianto non ha mai dovuto affrontare veri dolori in famiglia, sinora è stato fortunato…
CECCO: sbaglio o non sei mai stato tenero con Nicola Laurenza?
BEPPE: secondo me ha fatto il classico passo più lungo della gamba. Non chiedermi perchè lo abbia fatto, se per ambizione o per leggerezza, o magari solo per passione. Ma è un fatto che il V arese è messo malissimo anche per i suoi errori di valutazione.
CECCO: eh beh, questa è una stroncatura…
BEPPE: sono i fatti a determinare i giudizi, in particolare nello sport, dove ci sono i risultati. Non dimenticare che Antonio Rosati aveva proposto a Laurenza di rilevare solo un trenta per cento delle quote azionarie del Varese 1910 (e quindi anche dei debiti accumulati sino a quel momento dalla società), invece Laurenza ha insistito per avere tutto e probabilmente a Rosati non è parso vero. Laurenza ha dichiarato che sperava nell’ingresso in società di altri imprenditori varesini ma gli era stato detto a chiarissime lettere che nessuno sarebbe mai entrato sin quando in società fosse rimasta gente legata a Rosati, a cominciare dall’amministratore delegato Vincenzo Montemurro. Ma Laurenza non ha voluto ascoltare, forse non ha potuto fare alcunchè in quella direzione, fatto sta che il Varese è penultimo in classifica ed è pieno di debiti. E questi sono i fatti che contano, purtroppo…
CECCO: abbiamo fatto una bella tirata…
BEPPE: sì, ma prima di salutarci lascia che faccia i complimenti ai ragazzi della Cimberio Handicap Sport Varese che hanno raggiunto la semifinale scudetto nel campionato di basket in carrozzina.
CECCO: bravissimi davvero!
BEPPE: vedo che molti organi di informazione non li considerano molto, forse pensano a una disciplina nei confronti della quale si può nutrire al massimo un po’ di compassione ma non vera passione. Beh, si sbagliano di grosso, perchè questi sono atleti, atleti veri, a 360 gradi. E te lo dico dopo averli visti sabato scorso al PalaWhirlpool nella partita di ritorno dei quarti di finale contro Giulianova. Mi hanno impressionato, mi credi?
CECCO: ti credo, eccome! Ci saranno altre occasioni per vederli in azione…
BEPPE: certo, spero che giornali e siti ne parlino più diffusamente, se lo meritano proprio.
CECCO: che dire, alla prossima?
BEPPE: naturale, alla prossima, sperando di avere notizie migliori da commentare…

Cecco&Beppe