Per gli ex dirigenti del Varese Antonio Rosati ed Enzo Montemurro, il pm di Milano Maurizio Ascione ha chiesto il rinvio a giudizio. La richiesta è stata inoltrata al gup Giuseppe Gennari, che dovrà fissare la data per l’udienza preliminare.
Secondo l’accusa Rosati e Montemurro, con il coinvolgimento anche dell’ex giocatore Bruno Limido, avrebbero messo in piedi un’associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale e inoltre c’è il reato di intermediazione illecita di mano d’opera. Si tratterebbe di una maxi-frode fiscale da circa 60 milioni di euro (emissione di fatture per operazioni inesistenti per circa 250 milioni di euro, mancato versamento dell’Iva e altri reati fiscali) attraverso una rete di cooperative nei settori della logistica, dei trasporti e del facchinaggio.

L’ex presidente del Varese e vicepresidente del Genoa avrebbe svolto il ruolo di “amministratore di fatto” del consorzio Expo Job Spa, con sede a Milano, a capo di una decina di cooperative che impiegavano circa tremila lavoratori. Il varesino Limido invece avrebbe svolto il ruolo di mediatore per conto delle cooperative. L’inchiesta aveva portato all’arresto preventivo dei tre con altre cinque persone.

La richiesta di processo riguarda altri 17 indagati, mentre la Procura ha chiesto l’archiviazione per una quindicina di prestanome che figuravano come prestanome. L’udienza preliminare sarà fissata tra fine settembre e inizio ottobre. Rosati e Montemurro, arrestati e rimasti in cella  per oltre sei mesi dal 31 ottobre scorso a fine aprile, hanno sempre escluso ogni coinvolgimento nella presunta associazione. Dunque ci si prepara ad un muro contro muro che presumibilmente si tradurrà in un lungo processo ordinario.

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