Ieri Federico Balzaretti, con una conferenza stampa, ha salutato il mondo del calcio dopo 18 mesi travagliati dovuti alla pubalgia che lo ha tenuto lontano dal campo da gioco: “Non avrei potuto garantire nemmeno il 50% del rendimento, meglio smettere. Sono felice di rimanere nell’organico della Roma dove mi occuperò di seguire i nostri ragazzi che sono in prestito in altre società”.
Varese è stato il suo trampolino di lancio: è arrivato nella stagione 1999 in prestito dal Torino e con i biancorossi ha giocato due stagioni collezionando 44 presenze. “Due annate fondamentali – ci racconta Balzaretti – che mi hanno fatto capire cos’era il calcio vero e che avevo le possibilità di farne parte. Mi sono formato come calciatore ma anche come persona. Ricordo la casa dove abitavamo noi giovani (vicino alla Questura, ndr) e la camera che ho diviso con Stefano Sorrentino con cui ho poi giocato altre stagioni nel Torino. Varese mi è rimasta e mi rimarrà sempre nel cuore, ha segnato una tappa importante della mia carriera”.
Tanti ricordi, tanti legami. “Assolutamente sì – continua il Balza -. Ho costruito rapporti veri con amici che ancora oggi sono tali. Visto che mi parli di Varese, posso citare un amico che ancora oggi è lì, cioè Mavillo Gheller. Prima di tutto vorrei chiederti: a 40 anni cosa lo avete preso a fare? (ride, ndr). Scherzi a parte, lui è un tifoso granata sfegatato e ricordo con piacere che, dopo averlo avuto come compagno di squadra, veniva nella curva Maratona a tifare per noi. E’ un ottimo acquisto e potrà dare tanto alla squadra. Spero che i biancorossi possano tornare al più presto nel calcio professionistico”.
In bocca la lupo Balza per la tua nuova carriera nel mondo del pallone.

Michele Marocco