Solido, ermetico e cinico. Il Varese di Sottili che ha avuto la meglio sull’Empoli questa sera, in occasione della decima gara del girone di ritorno del campionato di Serie B, è stato così.
Lo sa bene il tecnico biancorosso che in sala stampa elogia i suoi per una vittoria casalinga che mancava ormai da quasi quattro mesi. Alla fine l’ormai famoso inchino a coloro “che ci sono sempre stati vicini anche nei momenti più difficili”.
“La cosa più bella di questa vittoria è stata l’umiltà e la totale disposizione che i ragazzi hanno messo per i propri compagni -ha detto poi il tecnico biancorosso-. Desideravo ardentemente una prestazione così, ma mai e poi mai avrei pensato che si potesse realizzare”.
“Le chiavi tattiche della gara -prosegue- sono state due: l’ottimo lavoro dei quattro di difesa sul trequartista, e la continua pressione sulla fonte del gioco empolese. Nel primo caso abbiamo rischiato enormemente, perché in caso di errore i loro attaccanti ne avrebbero sicuramente approfittato. Nel secondo, invece, tamponando l’ottimo Valdifiori, sono arrivate solo palle sporche che i nostri avversari non sono riusciti a sfruttare a dovere. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, bisogna fare i complimenti anche ai giocatori che ho messo in campo dopo, Barberis e Pavoletti su tutti, bravi a sacrificarsi per il bene della squadra”.
Passiamo ai singoli. Ottime prove di Barberis e Neto Pereira, oltre che del centrocampista Blasi, finalmente degno del suo valore.
“Fiamozzi è stato bravissimo a sfruttare le occasioni che gli ho concesso nelle due partite e, soprattutto in due ruoli diversi tra di loro, capacità che lo rende un jolly del quale non si può fare a meno. Neto, lo conosciamo tutti, è dotato di grandissima qualità. Voglio che si riabitui a giocare titolare. Blasi, in conclusione, credo andasse semplicemente aspettato. Io stesso credo di aver sbagliato a gestirlo buttandolo subito fin dalla prima partita in campionato. Forse andava dosato. Nel 4-2-3-1, però, ora è perfetto”.
“Tutta la squadra ha fatto una grande partita dal punto di vista fisico –gli ha fatto eco Neto Pereira-. Per quanto mi riguarda era tantissimo che non giocavo e avevo voglia di mettermi in mostra perché mi sono sempre allenato bene. Ritornare a calcare il campo di Masnago, inoltre, è stata una grandissima emozione che non ero più abituato a percepire. Vittoria che ci avvicina alla zona playoff? Meglio non pensarci. Piuttosto iniziamo a pensare alla gara contro il Palermo e poi a quella successiva. Solo poi alzeremo la testa e vedremo dove siamo arrivati”.
Di tutt’altro umore mister Sarri
“Mi sono arrabbiato per alcune decisioni dell’arbitro che ho trovato molto discutibili -ha detto-. Siamo partiti a rilento ma poi ci siamo rifatti riportando in equilibrio il match. Il Varese ha poi trovato il gol e la superiorità numerica e per noi non c’è stato nulla da fare. L’espulsione? Se Mario Rui ha colpito in faccia Corti, merita quattro giornate di squalifica. In caso contrario dovrà essere squalificato il biancorosso. È vergognoso quello che è diventato il calcio in Italia dal punto di vista di falli, ammonizioni ed espulsioni; a volte ci si dimentica che è un gioco per maschi e non per omosessuali”.

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Marco Gandini