Mister MonzaSarà che con Eziolino Capuano a portata di microfono l’asticella dello show verbale è sempre posizionata a misure da primato, ma questa volta l’attesa per un dopogara a tinte forti scolora nell’ordinario tendente all’ovvio. Nell’elaborazione del lutto del primo rovescio personale si cimenta il (giocoforza) mesto Aldo Monza. Con risultanti (per la verità) altalenanti: “Non posso dire nulla ai ragazzi. La prestazione c’è stata. Abbiamo commesso degli errori e li abbiamo pagati a caro prezzo”. Gratta gratta però emergono tutte le fragilità di una squadra ancora alla ricerca di un abbozzo di equilibrio: “Bloccato Arati con Erpen, dovevamo trovare delle alternative. Il nostro problema è la qualità della gestione palla. Lì dobbiamo crescere parecchio”. Sorvolando sull’accenno alla disparità di forze in campo (“noi età media 22 anni, loro 26”) che ha il sapore più della cronaca che dell’analisi, resta da spadellare il piatto forte del fosco segreto custodito da Monza e Capuano dai tempi del Taranto. “Si è scusato e mi ha teso la mano.
Tutto chiarito”. Così, a sensazione, l’armistizio ha avuto toni un po’ forzati sui quali il tecnico campano glissa con abile veronica. “E’ nato tutto da un malinteso. Comunque nessun problema”. Capuano Mister Arezzo

L’ineffabile Eziolino si gode vittoria, punti e successo personale: “Essere a quota 19 dopo il ripescaggio in extremis è un autentico miracolo. La salvezza rimane il nostro obiettivo”. Partita a scacchi vinta col dirimpettaio? “Non so come preparino le gare gli altri. So come le preparo io. Lavorando 14 ore al giorno. Ad esempio sono molto fiero della mossa di posizionare Gambadori davanti alla difesa. E’ stato il mio capolavoro”. E siccome la classe non è acqua, c’è spazio anche per una pruderie da retrobottega: “A fine gara D’Errico mi ha detto che siamo una squadra di m…E figuratevi gli altri, gli ho risposto”. Che dire, il graffio dell’artista a taggare il post partita.

A chiudere la giornata Taino e Gerolino, separati alla nascita e travolti dal solito destino. La delusione del terzino biancoblu va a braccetto con parole già sentite: “Abbiamo giocato molto bene. Sulla punizione del raddoppio mi è stato fischiato un fallo inesistente. L’arbitraggio non mi è piaciuto”. Al suo fianco, il centrale di Avellino traccia un profilo di Capuano (suo tecnico in passato) tra ritratto, caricatura e lampi da spy story : “Vive per questo sport. Ti manda sms. Ti chiama nel cuore della notte. Le pensa tutte pur di arrivare al risultato”. E’ il calcio, bellezza. Forse, sarà il caso di adeguarsi.

Giovanni Castiglioni

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