La paura fa Novanta. Tanti sono i minuti che separano il Varese dalla fine del campionato e dalla sentenza sul proprio futuro. Questo è il tempo che ha a disposizione chi scende in campo con la maglia biancorossa per dare un segnale di risveglio, anzi di orgoglio. “La paura fa Novanta” è anche il titolo del libro pubblicato in occasione del novantesimo compleanno della squadra di calcio biancorossa. Ai tempi l’allenatore del Varese era Mario Beretta, il più amato dopo Fascetti e prima di Sannino. Vicino al capolinea del Varese Football Club, la cui fine è stata segnata a Cittadella. Corsi e ricorsi storici. Oggi i veneti uscendo imbattuti dalla gara di Lanciano potrebbero condannare Corti e compagni ai playout. Beretta arriva a Masnago da ex, con un Siena affamato di punti per battere le penalizzazioni e confermarsi in zona playoff. Ecco perché non ci sarà tempo per i sentimenti, la nostalgia. Fischio di inizio e tutti in campo a combattere per cambiare il proprio destino, da una parte e dall’altra. Oggi non scendono in campo i giocatori, ma gli uomini. Poi, se la dea bendata vorrà sorridere un po’ anche a Bettinelli, fra 90 minuti si potrà anche sorridere. Arbitri permettendo, naturalmente.

A proposito, non posso nasconderlo, un brivido lungo la schiena l’ho avvertito. Vedere Bettinelli e Belluzzo pronti per affrontare la trasferta di Novara mi ha provocato una forte emozione. Due amici che siedono ancora una volta sulla panchina del Varese, la squadra della mia (e loro) città. Mario da Avigno è stato il primo allenatore del Varese 1910, discepolo di Maroso, quello con il quale ho gioito per la promozione in C2 e la conquista della Coppa Italia negli anni Novanta. Il secondo invece ha retto bene le sorti della panchina nelle (tante) giornate in cui Sannino è stato squalificato ai tempi della travolgente scalata verso la B. Due uomini dai globuli biancorossi, che ben conoscono cosa voglia dire essere del Varese, anzi essere il Varese. Lo si capisce in maniera fin troppo chiara dalle dichiarazioni di Bettinelli rilasciate prima e dopo il viaggio in Piemonte: «Mi dispiace per chi non è disponibile e per chi non lo sarà, per gli infortunati e gli squalificati, ma devo pensare a chi mandare in campo. E sono certo che darà il massimo, in qualunque posto verrà impiegato». A Novara abbiamo (ri)visto Cristiano, croce e delizia del Varese, espulso per doppia ammonizione (ingenuo sul secondo giallo, da non ammonire la prima volta). La speranza è che Pavoletti stia conservando gli ultimi colpi proprio per i playout. Sempre che vengano disputati, naturalmente.

Vito Romaniello

Vito Romaniello
Direttore Agr