Cecco Vescovi non parla. E chi l’ha detto?
Ok, il comunicato stampa di stamattina ha già dato esaustive risposte sulla situazione che il club di Piazza Montegrappa sta vivendo in questo periodo (anche in virtù della conferenza stampa post Roma fatta da Fabrizio Frates); eppure il Cecco non si è tirato indietro parlando a ruota libera di fronte alle telecamere di VareseSport TV (puntata che andrà in onda questa sera sul canale 215 del Digitale Terrestre dalle ore 20:00).
Partendo proprio dalla carica di Presidente che ha nuovamente ricoperto da poco.
“La situazione era abbastanza complicata, diciamola così; trovare un’altra figura che ricoprisse questa carica in corsa era praticamente impossibile, per cui ho dovuto ricandidarmi fino al termine del campionato. Motivo d’orgoglio? Certo, del resto ho Varese nel cuore. Il punto è che sono tanti a dire di avere Varese nel cuore eppure nessuno si è preso la responsabilità di fare questo passo”.
Ecco, partiamo bene…
“Il Consorzio? Fortunatamente quello funziona benissimo anche se poi scrivono che scricchiola (seconda “frecciatina”?). Vorrei capire il significato di questa definizione visto che se noi scricchioliamo non cosa dovrebbero dire o fare la maggior parte delle squadre di Serie A”.
Passiamo al basket giocato. Giro di boa del campionato.
“Sicuramente non possiamo essere soddisfatti, perché abbiamo mancato anche l’obiettivo delle Final Eight, che sarebbe stato comunque motivo di soddisfazione. Tutto forse è stato viziato da un inizio di stagione per nulla felicissimo: QR perso contro una squadra buona ma non irresistibile, Supercoppa lasciata a Siena, ultimo posto in EuroCup nonostante, a mio parere, ci fossero i presupposti per passarlo. Diciamo che la cosa positiva è che sia i giocatori che noi a livello societario ci siamo fatti le ossa in quella che, pur non essendo Eurolega, è una competizione di un discreto livello”.
A proposito di obiettivi mancati, hanno fatto discutere le dichiarazioni di Fabrizio Frates al termine del match contro Roma. Chiaramente intorno a lui si è scatenato il putiferio.
“E’ dall’inizio dell’anno che è bersagliato, eppure non capisco il motivo. Questa è Varese del resto; sembra che ci sia la predisposizione nel disfare le cose belle che si riescono a fare mettendo il sassolino. Non so il motivo per cui parlano tutti, ma noi li lasciamo parlare…”
Altra frecciatina. Non male considerando che non parlava. Approfittiamone… capitolo mercato.
“Di idee ce ne sono un’infinità, anzi possiamo anche venderle. È chiaro che noi monitoriamo sempre il mercato, però sappiamo benissimo quale sia la filosofia della nostra società, la stessa che ci ha fatto chiudere gli ultimi tre anni con un pareggio di bilancio, cosa che io ritengo sia uno scudetto meritato da appendere insieme a tutti i trofei degli anni passati sulle volte del palazzetto. Capisco che i tifosi pretendano sempre il meglio per la Pallacanestro Varese, però forse è meglio rendersi conto e chiedersi se è meglio avere stagioni così oppure non avere del tutto la pallacanestro. Ci vuole un attimo a creare dei debiti che poi possano mettere in serio pericolo la società nel futuro, ma fin quando ci sarò io, non si agirà mai in questo modo. Piuttosto mi becco gli insulti”.
Chiudiamo con l’anticipo di sabato. Reggio Emilia.
“Match di assoluta difficoltà che apre un girone di ritorno dove dovremo impegnarci al massimo per raggiungere l’obiettivo playoff. Mi rendo conto della difficoltà ma dobbiamo quantomeno provarci fino alla fine ribaltando le cose brutte fatte fino ad oggi”.

Marco Gandini
(foto di Simone Raso)