Due terre così vicine, ma così lontane. Sommariamente, questa potrebbe essere la sintesi al termine della serata tenutasi lunedì 15 settembre, nel centro sportivo dell’U.S. Bosto di Capolago a Varese, organizzata dalla sezione varesina dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio durante la quale è intervenuto Davide Morandi, Responsabile Tecnico della Federazione Ticinese di Calcio e collaboratore della Associazione Svizzera Football.

Nell’intento di voler guardare oltre confine per cercare termini di confronto, spunti, modelli organizzativi l’interessante iniziativa promossa dall’Aiac varesina ha visto l’ampia partecipazione di associati e addetti ai lavori, tra i quali anche il Presidente del Comitato Provinciale della Lega Nazionale Dilettanti, De Carli e il rappresentante dell’Associazione Italiana Arbitri varesina, Carlo Frascotti.

A precedere l’intervento di Morandi, l’introduzione del Presidente dell’Aiac varesina, Giovanni Cortazzi, il quale ha presentato la serata quale auspicabile premessa per futuri di scambi di buone prassi con i vicini di casa ticinesi, nonché un’occasione di incontro per le tre componenti del calcio (Lnd, Aiac e Aia) operanti nella nostra provincia chiamate a una maggiore collaborazione in un’ottica di sistema territoriale.
Nel suo appassionato e documentato intervento, Morandi ha presentato un sistema organizzativo, quello ticinese, ma più complessivamente elvetico, caratterizzato da un’unica filosofia e visione del settore giovanile, nel quale al centro c’è la crescita umana e calcistica del bambino e poi ragazzo e non la ricerca ossessiva della vittoria. La comune filosofia, a fronte di 13 federazioni interne al sistema calcistico svizzero e a quattro idiomi linguistici, si traduce in una meticolosa organizzazione che codifica un preciso modello didattico e pedagogico con quale affrontare il processo di formazione dei giovani calciatori.  Processo di crescita e formazione che, ovviamente, non riguarda solo i propri giovani atleti ma, prima di tutto, allenatori e dirigenti ai quali la Federazione offre un’agile e fruibile attività formativa e un’attenta attività di controllo del loro grado di preparazione.
Nel corso del suo intervento, Morandi, sollecitato da alcune domande dei presenti, ha anche affrontato punti comuni a entrambi le federazioni calcistiche e insistenti nella realtà del calcio giovanile, quali i rapporti tra le società calcistiche, genitori e scuola, esponendo alcune modalità adottate in terra ticinese per facilitare l’instaurarsi di un clima collaborativo e di reciproco riconoscimento.

FAIR PLAY-ALLENATORELa serata, come previsto dal programma, si è poi conclusa con l’assegnazione del premio fair play “Alfredo Speroni” che quest’anno ha visto l’Aiac varesina in collaborazione con il Comitato Provinciale Figc e la sezione Aia premiare l’Us Bosto (in foto in alto) quale settore giovanile che si è distinto nel corso della passata stagione per comportamento leale e sportivo durante le partite disputate e l’allenatore Giorgio Dossena (in foto a destra) per correttezza e lealtà sportiva, capacità e rispetto delle regole.

 

Marco Gasparotto