Il calcio a Caronno Pertusella è nato nel lontano 1932; la Società Sportiva più antica del comune comincia la sua attività calcistica militando negli anni dell’anteguerra in Prima Divisione, ma è verso la fine degli anni ‘50 che, sotto l’egida del Presidente Giuseppe Cattaneo, la società diventa legalmente riconosciuta dotandosi di un vero e proprio Consiglio composto da una decina di soci. Da allora la storia della Caronnese svaria tra Eccellenza e Promozione vivendo alti e bassi come la stragrande maggioranza delle società calcistiche. Nel 2009/2010, la svolta: la Caronnese Calcio porta a termine insieme alla Salus et Virtus Turate (squadra iscritta al campionato di Serie D) un progetto di unione che porta alla nascita della Società Calcistica Insubria CaronneseTurate che si appresta a vivere la sua prima annata sportiva, ricca di entusiasmi e importanti obiettivi.
Da allora la Caronnese è sempre una protagonista assoluta della massima competizione dilettantistica della Federazione Italiana Giuoco Calcio dove arriva sempre a sfiorare i playoff. Da quest’anno è anche la sola esponente della provincia di Varese a militare in un campionato così importante.
“E’ per noi un onore -racconta il vicepresidente Angelo Volonté– anche perché se ci guardiamo intorno vediamo come sono pochi i paesi dove rimangono squadre di calcio veramente importanti. Io stesso sono convinto che in caso di retrocessione la Caronnese rischierebbe di sparire. E’ solo una mia personale convinzione, certo, ma ho paura che una cosa così possa portare molte persone e figure ora presenti a cambiare aria. Ovviamente io mi auguro che accada l’esatto contrario e che una retrocessione possa invece compattarci ulteriormente”.
Chi rimarrà sicuramente è proprio lui, Angelo Volonté, una figura ormai onnipresente nella società rossoblu.
“Mi sono avvicinato alla Caronnese da ragazzino quando cominciai a giocare con la maglia del mio paese. Poi, all’età di 17 anni, ho dovuto smettere per via di un incidente che mi aveva compromesso l’uso corretto della vista. Ho dunque ricoperto diversi ruoli all’interno della società mettendo le mie peculiarità a favore della squadra. Oggi sono vicepresidente insieme ad Angelo Marazzi e Pierluigi Galli. Qui a Caronno ho visto di tutto, dagli anni in cui bastava un solo pallone per giocare un’intera stagione fino ai giorni nostri in cui ogni giocatore, ragazzi delle giovanili compresi, deve avere almeno una palla per l’allenamento ed una da usare in campionato. Ora non ci si fa mancare niente, ma 30-40 fa si respirava un clima completamente diverso”.
In 50 anni chissà quanti ricordi… Il più bello ed il più brutto?
“Ricordo sempre con piacere tutti i campionati vinti disputando finali con parecchie squadre blasonate mentre noi, invece, eravamo una piccolissima realtà. Oggi, invece, siamo cresciuti talmente tanto che la Caronnese è ambita ed ammirata da tutti, per serietà ed impegno. I momenti più brutti? Per trovarli dobbiamo andare sul venale; ci sono stati momenti in cui, per mancanza di soldi, le cose si mettevano male. Ma fortunatamente siamo sempre stati bravi a fronteggiare ogni genere di situazione”.
Una delle forze di questa società deriva dal Settore Giovanile.
“Una volta la Prima Squadra era composta da ragazzi nati e cresciuti a Caronno Pertusella. L’obiettivo del nostro Presidente Augusto Reina è quello di creare un ‘bacino’ di giocatori che possano un giorno esordire con la maglia della Prima Squadra rossoblu. Per questo motivo abbiamo potenziato il Settore Giovanile; abbiamo moltissime squadre: Junores Nazionali (la punta di diamante, prima nel proprio campionato a 6 punti di distacco dalla seconda), Allievi Regionali, Allievi, Giovanissimi Regionali, Giovanissimi, Esordienti 2001 e 2002, Pulcini 2003, 2004 e 2005 e poi le Scuole Calcio 2006-2007-e 2008. In totale più di 250 ragazzi che portano in alto nei rispettivi campionati i colori rossoblu”.
Vista anche la partenza sprint in campionato (secondo posto nel Girone A a sole tre lunghezze dalla capolista Giana Erminio), quale è l’obiettivo della squadra quest’anno?
“Entrare nei playoff. Gli scorsi anno li abbiamo sempre sfiorati di un solo punto, un po’ per sfortuna e un po’ per nostre scelte tecniche sbagliate. Quest’anno, però, i presupposti ci sono e noi ci crediamo”.

Marco Gandini