Una bufera sta imperversando nel mondo dell’hockey. Bolzano non giocherà più tra i nostri confini nazionali in serie A, bensì parteciperà alla prestigiosa Ebel, il campionato al quale prendono parte club di Austria, Ungheria, Croazia, Slovacchia, Slovenia e Repubblica Ceca; inoltre, altre squadre, come Fassa e Alleghe, versano in gravi difficoltà economiche dopo l’abbandono dei rispettivi sponsor e rischiano di non iscriversi. In serie A2 ben cinque società su sei emigreranno all’estero: Appiano, Caldaro, Egna, Val Gardena e Merano hanno ricevuto il benestare dalla federazione per disputare la Inl, torneo italo-austro-sloveno. “Siamo di fronte all’anno zero dell’hockey e forse ne avevamo proprio bisogno – esordisce Davide Quilici, presidente dell’HC Varese -; spero che questa sia l’occasione giusta per riformare e rifondare tutto il movimento hockeystico che è a dir poco in un momento difficile”.
L’Hockey Club Varese, dopo essere arrivato l’anno scorso in semifinale playoff di serie C, sconfitto solo da Ora, attualmente è iscritto alla serie B, cioè alla terza divisione, un campionato che si prospetta molto interessante. “Dopo la serie A e l’A2 che ad ora hanno ancora dei contorni indefiniti e non è esclusa l’ipotesi che l’A2 venga cancellata del tutto, c’è la serie B alla quale prenderemo parte. In questo momento hanno mostrato la volontà di giocare in questa categoria 12 società, ma credo che da qui alle prossime settimane altre si aggiungeranno. In linea teorica, quindi, dovrebbe diventare il torneo più rappresentativo in Italia perché potrà contare su club che provengono da varie regioni. Tra le squadre nostre avversarie ci sarà presumibilmente il Pontebba che l’anno scorso era in A e il Pergine e l’EV Bozen che vengono dall’A2; si può ben capire, dunque, che il livello sarà più alto – conclude Quilici -“.

Laura Paganini