Ritratto ufficiale di Giacomo I, opera di Daniel Mytens

Le vacanze sono sinonimo di relax. Si coglie l’occasione per rispolverare quanto lasciato in sospeso, lavoretti in casa, dischi accantonati, libri o saggi da approfondire, film da rivedere. Ebbene, avendo da tempo prenotato un posto nel girone antinfernale degli ignavi, mi guardo bene dall’impugnare qualsivoglia dannato aggeggio che distolga le mie terga dal comodo divano, lasciando volentieri il compito ai competenti carpentieri di famiglia, moglie e figli. La Storia ha sempre esercitato su di me un grande fascino. Galeotto fu l’esame a settembre che rimediai in Quinta Ginnasio. Nelle vicende umane, mai punizione fu più sacrosanta. Ecco una pena che diede i suoi frutti. L’estate di studio accese la fiamma della passione, le Guerre Puniche mi videro protagonista, cosi come i fatti del passato fecero di me un alunno migliore. E, a distanza di anni, History Channel è il mio canale televisivo di riferimento. Beatamente abbandonato sull’ottomana mi gusto le bestialità extraterrestri e i documentari di approfondimento. Uno in particolare suscita il mio interesse. Si parla di caccia alle streghe, di persecuzioni ai danni di povere donne sospettate di compiere sortilegi, malefici e di intrattenere rapporti col demonio. Tutto nacque alla fine del XV Secolo e perdurò sino alla fine del XVIII nell’Occidente cristiano. Protagonista principale degli indiscriminati massacri fu Giacomo I d’Inghilterra, già figlio di quella Mary Stewart che perse letteralmente la testa per aver complottato contro Elisabetta prima. Una punizione, direi, commisurata al vero crimine commesso da Maria Stuarda, ossia avere messo al mondo un idiota assoluto, disadattato, emotivamente instabile, egocentrico e psicopatico. Il demente diede inizio al folle sterminio nel 1590 di rientro dalla Danimarca ove aveva preso in sposa la principessa Anna. La nave sulla quale viaggiavano fu colta da una spaventosa tempesta nei pressi delle coste britanniche, mettendo seriamente in pericolo la vita della coppia reale. Lo squilibrato si convinse di essere stato vittima di un complotto malefico ordito ai suoi danni da streghe locali e decise di porre fine alla minaccia. Scrisse un trattato di demonologia e, come conseguenza, migliaia di donne furono arse vive, torturate, uccise con l’accusa di stregoneria. Il porco mori nel 1625, purtroppo nel proprio letto. La speranza è che si sia reincarnato in un agnello alle prese con un produttore di carne in scatola. La vicenda stimola indubbie riflessioni. Passano ere ma la bestialità di alcuni esseri umani perdura, cinica e spietata. E’ di questi giorni la notizia di violenze sulle donne in ogni parte del globo, umiliate come novelle fattucchiere. Ai tempi l’attenuante era il sortilegio, la magia, il malocchio, o comportamenti non consoni. Ai giorni nostri la giustificazione è nell’abbigliamento “provocante”, nella condotta seducente e tentatrice, quasi che l’essere umano non abbia la possibilità di dominare i propri istinti. E, tra i seguaci del nobile mentecatto inglese, mettiamo a referto anche coloro che, con parole e opere, giustificano tali violenze. La Storia affascina. Perché, prima o poi, purtroppo o per fortuna, si ripete.

Marco Caccianiga