Pina: Ciao Gina, hai smesso di piangere?
Gina
: Ciao Pina. Ma si dai. Va bene tutto, la delusione, l’amarezza, adesso però non facciamola più grossa di quella che è. Il Varese in serie A sarebbe stato un bel premio per società e tifosi ma i drammi sono altri.
Pina
: hai ragione ma…che peccato.
Gina
: che peccato soprattutto perché in questi casi i pistola si scatenano. Il partito del “non hanno voluto salire” da fiato ai polmoni con delle idiozie senza senso. Forse questi soloni non si sono accorti che dal Varese di Colantuoni ad oggi il calcio è cambiato un pochino. Chiedere al Novara…
Pina
: ti seguo ma spiega meglio.
Gina
: ai tempi di Colantuoni il Varese preferì restare in serie B (Agnolin non c’entra nulla) perché la promozione in A sarebbe costata una fortuna che nelle casse biancorosse non c’era. Oggi invece per una società come il Varese la promozione nella massima serie significa una cascata di soldi in entrata, dai 20 ai 25 milioni di euro. Al termine della passata stagione di serie B, a promozione acquisita, il presidente del Novara fece due conti dal quale risultò chiaro che, non investendo più di tanto per la squadra anche nella peggior ipotesi della retrocessione (poi verificatasi) un anno in serie A avrebbe rimpolpato le casse societarie alla grande.
Pina
: come direbbe Riccardo Sogliano “questo ormai l’ha capito anche il mio cane”. Resta il fatto che la promozione del Varese in A avrebbe creato problemi di strutture che non ci sono, stadio in primis.
Gina
: altra balla! Ma perché Novara ha uno stadio da favola? E l’Atalanta? In Italia vale tutto. Quattro barriere di metallo per ridisegnare l’accesso, quattro tubi innocenti, due seggiolini e la proroga è automatica. Ma hai visto le scale d’accesso ai diversi settori di Marassi? Non parliamo di stadi in Italia per carità! Tolto uno nuovo (Juventus), quello di Udine e un altro paio rappezzati, per il resto dobbiamo solo vergognarci, per struttura e malcostume.
Pina
: davvero. A Verona mi sono proprio spaventata…
Gina
: ma lascia stare Verona. Guardiamo in casa nostra. L’altra sera al gol della Samp quattro idioti hanno calpestato tre file della tribuna per insultare quattro giornalisti genovesi che esultavano al gol di Pozzi. Due bambini seduti nello stesso settore con i genitori erano terrorizzati da tanta idiozia e supplicavano papà e mamma di portarli via.
Pina
: niente da dire Gina. Fammi solo dire che anche la panchina della Samp ci ha messo del suo insultando a ripetizione i raccattapalle…dove finiremo?
Gina
: sempre peggio Pina. A sottolineare queste cose ti senti rispondere che dappertutto e così e che la domanda “dove andremo a finire” la si sente da cinquant’anni. Sono sempre più convinta: poveri i nostri nipoti.
Pina
: e dopo la delusione sportiva per il mancato traguardo stiamo vedendo la replica del film dell’anno scorso. I primi a salutare sono stati Maran e Terlizzi
Gina
: nello sport professionistico come nella vita ognuno pensa a star bene e migliorare. Oggi tutti parlano bene di Maran dimenticando che a ottobre dell’anno scorso, reduce da un ottimo campionato con il Vicenza, era disoccupato. Davanti ad una opportunità come quella della serie A con il Catania in una piazza che oltretutto offre ampie garanzie per un campionato tranquillo cosa dovrebbe fare? A Maran il Varese e Varese deve un grazie grosso come una casa. Ora è giusto che si metta in gioco dimostrando tutto il suo valore anche in “Paradiso”.
Pina
: ma mi dicevi anche di Terlizzi?
Gina
: alla sua età fa bene a monetizzare. L’anno scorso arrivò a Varese solo per mancanza di alternative all’offerta di Rosati. Avendo dimostrato a tutti che in B può giocare e far la differenza con una gamba sola è ovvio che dallo Spezia in su chi ha soldi freschi se lo porta  a casa 
Pina
: soldi, soldi, soldi. Ma l’affetto, la riconoscenza, la maglia, non contano proprio niente?
Gina
: ti rispondo ricordandoti gli insulti dei tifosi dei distinti a Rosati e Montemurro fino a pochi mesi fa e il coro “checcefrega di Sannino” cantato dalla curva negli ultimi mesi.
Pina
: in effetti…va bè, e adesso?
Gina
: e adesso si ricomincia. Non dimentichiamoci che l’estate scorsa sembrava tutto finito e invece ci ritroviamo a fine stagione ad aver fatto meglio. Di bravi allenatori a spasso ce n’é una valanga. E comunque abbiamo già in casa il vero segreto del Varese dalle mille energie: il preparatore atletico Giorgio Panzarasa. Costa un centesimo di Milan Lab e da solo vale cento volte di più
Pina
: si parla del ritorno di Devis Mangia e di tanti altri ex.
Gina
: per l’uno e gli altri non sono tanto dell’idea. Secondo me, con prima il bravo Devis taglia l’ombelico con Sogliano e Varese e meglio è per lui. Qualcuno lo da al Verona o al Varese, altri al Modena. Se proprio non vuol godersi il corposo stipendio da esonerato che gli garantisce Zamparini e il legame con la Federazione vada a Modena e cammini da solo. Glielo dico da mamma
Pina
: e Carrozza, Grossi, Pesoli, Ebagua?
Gina
: mah, dipende con testa tornerebbero. Soprattutto il desaparecidos Ebagua. Il suo rapporto con i tifosi non è mai stato un granché e poi quest’anno ha fatto solo allenamenti e riscaldamenti…
Pina
: va bè dai, stiamo a vedere cosa si inventano Rosati, Montemurro e Milanese. Guardiamo anche dall’altra parte del piazzale di Masnago. E’ arrivato Frank Vitucci
Gina
: benvenuto coach! Ora stiamo a vedere cosa si inventano Cecco Vescovi e il Consorzio
Pina:
lasciamo passare qualche giorno e ci inventeremo qualcos’altro anche noi 
Gina:
di balle per una bella ciciarata ne troviamo sempre. Basìn Pina
Pina:
basìn Gina…