Spenti i riflettori sull’avventura paralimpica a Londra  il commissario tecnico dell’adaptive rowing Paola Grizzetti traccia un bilancio positivo e rilancia.
“Ripartiamo dalle due finali A conquistate a Londra – attacca la Grizzetti – un risultato importante al di là della quinta posizione del “quattro” e della sesta del “doppio”. I ragazzi hanno lavorato e sono cresciuti tantissmo. Il “quattro” ha un età media dimezzata rispetto al fantastico equipaggio che vinse l’oro a Pechino nel 2008. Ora dobbiamo pensare anche a recuperare due singoli. Guardiamo avanti con fiducia e ottimismo convinti di essere sulla buona strada per tornare in alto”.
Reclutamento e promozione sono il tuo incubo.
“Proprio un incubo no – sorride il CT – certo i numeri scarsi restano un problema ma a tale proposito il grande impegno della nostra Federazione e del CIP ci ha dato una grossa mano. In preparazione per Londra abbiamo fatto 80 giorni di raduno. Abbiamo ricevuto una barca nuova e molto altro materiale tecnico. Ho un bel gruppo, senz’altro il più unito da quando è nato il settore adaptive. Facce nuove se ne sono viste e altre sono in arrivo. Le difficoltà non mancano ma nemmeno l’entusiasmo e la volontà”.
Normo e adaptive. Prima di Londra eri al mondiale. Ora sei a pochi giorni dall’Europeo. Ma in casa Calabrese/Grizzetti oltre a parlar di canottaggio qualche volta si parla di vacanza?
“Vacanza? Cos’è sta roba? E meno male che gli Europei si svolgono a Varese altrimenti dovevo rifare altre valigie! E dopo gli Europei avremo tre fine settimane di seguito impegnati in gare e manifestazioni. Per la vacanze ci vorrà ancora un po’ di tempo”.

RB