Le prime due erano per mamma e papà. La terza era per la fidanzata e quindi non poteva non prenderla. Naturalmente tutte e tre dello stesso metallo per non scontentare nessuno. Federico Morlacchi si scrive l’acca ma per lo speaker dell’Aquatic Center di Londra si legge “Morlacci”. E visto che porta bene, Morlacci sia! Sempre che quel ragazzino cresciuto nella Polha Varese continui a nuotare come sta facendo e dicendo da sempre: divertendosi.
“Certo i sacrifici li faccio e sarà indispensabile farli – precisa il “Morlacci” – ma quasi mi da fastidio chiamarli così, per la tanta voglia che ho di nuotare, anche per ricambiare gli unici sacrifici veri di tutta questa bella storia che sto vivendo: quelli dei miei genitori”.
Dopo la prima medaglia hai detto che ti stavi divertendo un sacco. Dopo la seconda che avresti solo pensato a divertirti. Il sorriso che hai stampato sul viso testimonia quanto il tuo divertimento a questa Paralimpiade sia senza fine.  Domani avrai la tua ultima gara (100 stile libero), viene naturale augurarti buon divertimento!

“Ti rispondo con lo stesso ritornello porta fortuna: mi alzerò, farò colazione e poi mi tufferò in acqua con la testa libera e il sorriso sulle labbra. Ormai penso di aver fatto felici tutti quelli che mi vogliono bene, tecnici compresi. Non ho nient’altro da chiedere. Finita la gara mi sarà forse chiaro che questa magica avventura sarà terminata.  Un’esperienza non solo sportiva fantastica che auguro di vivere a tutti i ragazzi della mia età e naturalmente a tutti i miei compagni della Polha Varese e della Verbano Luino Nuoto”.La quarta medaglia potrebbe essere per la Presidente della Polha  Daniela Colonna Preti che ha portato in piscina un bambino e oggi lo vede in tv  tra i migliori nuotatori del mondo soffrendo e piangendo di gioia da casa. A Londra con Federico ci sono i suoi cari e la fidanzata, la famiglia Parolin con Emanuele, suo amico e compagno nella Polha. Domani è un altro giorno. Comunque vada ci saremo divertiti. Così come oggi si sono divertiti i corridori Roberto Bargna, e Michele Pittacolo conquistando la medaglia d’oro e quella di bronzo nelle rispettive prove in linea. Un altro bronzo è invece arrivato dalla scherma grazie ad Alessio Sarri. A Pechino furono 18 medaglie. A due giorni dalla cerimonia di chiusura la squadra paralimpica italiana ha raggiunto quota 21.
RB