Tre team manager nati nel giro di pochi chilometri, poco distanti dal Lago di Varese: il primo è Gigi Riva da Leggiuno, da anni impegnato della Nazionale, il secondo è l’inossidabile Silvio Papini da Cellina in arte Papo, ed il terzo è il mitico Pierangelo Miglierina da Brebbia conosciuto come Pierre. Non dimentichiamoci che dietro ai successi di ogni gruppo ci sono persone in ombra che conducono un preziosismo lavoro dietro i riflettori.
Miglierina ha iniziato con grande passione anni fa a collaborare come team manager il Varese dopo aver conosciuto Capozzucca e Beretta. Da allora ha sempre svolto questa mansione in società come Solbiatese, Genoa, Novara e Ternana. Non poteva mancare al “Franco Ossola” alla partita Varese-Ternana.
Che ricordi hai delle due squadre?
I ricordi segnano il passare degli anni e sono sempre emozionanti. A Terni per esempio ho conosciuto persone straordinarie. Un pensiero va ai miei due amici di sempre ovvero Stefano Capozzucca e Mario Beretta. Nella mia carriera ho lavorato assieme ad allenatori come Cosmi, Gasperini, Cabrini, che ho fissato nella mia memoria momenti indelebili.
Parliamo del Varese…
È una bella squadra, anche se ha cambiato diversi calciatori dallo scorso campionato. Castori è un mister che si esalta quando ci sono le difficoltà. Personalmente ho visto un buon organico, giocatori messi in campo bene. È una squadra che quando vuole Varese quando vuole sa essere cinico.
Manchi da tempo al “Franco Ossola” come hai trovato l’ambiente da super esperto ?
Mi ha dato l’impressione di essere un ambiente organizzato, Si vede che la società è attenta nei minimi particolari. I tifosi gli ho visti magnifici, incitando i biancorossi per tutto l’ incontro.
Sei in tema di ricordi raccontaci qualche cosa di inedito sul tuo amico Papini?
Ormai non è più un segreto, ma quello che dico è pura verità sacrosanta. Papini quando il Varese era in serie C2 rifiutò per amore della maglia biancorossa un contratto triennale con il Lugano di 120 mila euro annui. Preziosi tentò di convincerlo sino all’infinito, ma lui da uomo di lago, aveva dato la sua parola ai dirigenti del Varese del tempo e ai tifosi.  Aveva un sogno che si è poi avverato portare i biancorossi in serie B.
Un commento sulla partita di Cittadella?
Una gran prestazione dei biancorossi! Sono contento per Rea, dopo un periodo difficile tra infortuni e squalifiche meritava proprio il gol.
E il Grosseto?
Se  stiamo attenti a Sforzini  tranquillamente rifiliamo ai maremmani quattro gol.

Claudio Ferretti