Il Varese ha tanti tifosi, tutti speciali. Tra i tanti spicca, per eccentricità e perché quando arriva allo stadio non passa certo inosservato, Luca Franchini. Nato e cresciuto a Varese e con il Varese, adesso è la voce e il volto del Wrestling di Sky Sport. Ma non ha certamente perso la passione per il Varese e per i colori biancorossi che segue da sempre.
Qual è la prima partita che hai visto del Varese?
“Tanti tanti anni fa. Correva la stagione ’74-’75 ed era Varese-Inter, finita 2-0 per noi con reti di Libera e Sperotto”.
E poi?
“E poi sono sempre stato tra i Boys del Varese: seguivo tutto, calcio, pallacanestro e hockey. Ero uno dei matti della Curva”.
E, ultimamente, sei anche apparso a SkySport24 con la maglia del Varese in diretta.
“Sì, perché i commentatori tifano tutti una squadra, ma nessuno al Varese. Così ho fatto la mia crociata, il Varese me lo prendo a cuore”.
Te lo aspettavi il Varese, di nuovo, ai playoff?
“Io magari sì, ma sono in tanti, troppi, a non aver creduto nel Varese. Anche la stampa nazionale non se lo fila proprio… Però a noi va bene così. Li stupiremo sul campo”.
Sabato contro la Samp non ci sarai. Se potessi scegliere con chi disputare i playoff, chi sceglieresti?
“Non fatemi queste domande perché non portano benissimo! Però ti dico Sassuolo, anche se vorrei tornare al Bentegodi a Verona. Sabato ci hanno lanciato di tutto: io, Roberto Prini e il cameraman di Sky siamo stati riempiti di birra piovuta da sopra, dai tifosi che stavano sopra di noi. Purtroppo sabato non ci sarà per impegni di lavoro, ma ai playoff non manco di sicuro. Ma lo sapete dove ho visto la gara col Padova l’anno scorso? Ero a brodocampo, vicino a Sannino: uno spettacolo”.
E sarai a bordocampo anche mercoledì?
“No, non credo, però il mio sogno è leggere le formazioni al “Franco Ossola”, ho già anche pensato ai soprannomi di tutti i giocatori… Si può mettere in pista questa cosa?”.
La risposta tocca alla società biancorossa, ovviamente. Certo è che l’esperienza come speaker non ti manca, dato che sei la voce del Wrestling in Italia. Come è nata quest’altra passione?
“E’ nata nel 1996 quando ho creato il primo sito in Italia dedicato al Wrestling. Poi sono diventato, tre anni dopo, autore del programma di Italia 1 su questa disciplina condotto da due deejay. Poi sono passato a Stream e infine, nel 2003, sono approdato a Sky che unì Telepiù e la stessa Stream, e da lì non mi sono più mosso”.
E su Sky sei in onda tutte le settimane.
“Sì, il mio programma è trasmesso il martedì e il venerdì su SkySport2 ed è uno dei più visti in assoluto. E questo lo dico con grande orgoglio. Il Wrestling è una metafora del connubio tra sport e spettacolo, nel tour che abbiamo fatto tra Milano e Roma abbiamo riscosso un grande successo, ci hanno seguito circa 20mila persone”.
Tornando al Varese, in trasferta il numero di tifosi cresce, ma non si è ancora arrivati a mille. Coi playoff il numero potrà essere incrementato secondo te?
“Non lo so, ma ci spero davvero. Ricordo una trasferta epica di trent’anni fa a Brescia, i giornali titolarono “Lo sbarco dei Mille”: 15 pullman e centinaia di macchine, meraviglioso”.
Un’ultima domanda. C’è qualcuno, nel Varese, a cui sei più legato?
“Assolutamente a Beppe De Luca perché è di Varese. E’ il nostro fiore all’occhiello, è cresciuto a Varese e nel Varese. Ed è un amico”.

Federica Lancini