Contro il logorio della vita moderna, recitava una epocale pubblicità dei tempi del Carosello. Un tavolino in mezzo ad una strada, il leggendario Ernesto Calindri seduto incurante del traffico, relax contro stress da automobili, fair play da baronetto inglese contro improperi belluini da ultras in coma da tifo. Gesti di correttezza, comportamenti rispettosi, azioni al limite della santità, sono da ricercarsi non solo nel mondo dello sport, ma anche nella vita di tutti i giorni, nel quotidiano, che, come sostiene Jorge Amado, è il vero serbatoio del sogno. E pensavo proprio di vivere in una realtà virtuale un giorno in cui, fermo con la  moto al semaforo di Viale Valganna, vedo avanzare nella mia direzione un ragazzino armato di spazzola, secchio e sapone. Aveva appena terminato di pulire il vetro anteriore di un'auto senza, naturalmente, intascare il becco di un quattrino. Mi affianca, mi fissa, non dice una parola. D'improvviso mi abbassa la visiera del casco, inumidisce la spazzola e, con solerzia e devozione, me la lustra e carezza con unzione adulatoria. Che spettacolo, fratelli! 

Un genio, un fuoriclasse dei lavavetri, un Denilson degli ambulanti del parabrezza! Un nuovo mondo si aprì ai miei occhi. Dalla rinata visiera si spalancò lo spettacolo sublime delle Prealpi bosine, la percezione visiva spaziò dal Manzanarre al Reno e il giovane addetto alla pulizia dei vetri intascò una mancia adeguata alla sua prontezza di spirito ed al suo fair play da campione. 

In tema di due ruote, il premio fair play della settimana è certamente da consegnare agli insegnanti che stimolano i propri alunni all'uso della bicicletta per recarsi a scuola, li spronano e li educano ad utilizzare gli spazi ciclabili presenti in città. Accade sempre più spesso di ammirare legioni colorate di ragazzi che, con i loro professori, attraversano la città in bici, straordinario mezzo di locomozione, fedele, obbediente, responsabile ed allenante. E proprio un gruppo così composto transitava dal Granducato di Viale Aguggiari qualche giorno fa, insegnanti correttamente distribuiti tra la testa e la coda della fila, alunni rantolanti di fatica tra cartelle-macigno e falso piano ingannatore. Naturalmente il traffico veicolare subiva rallentamenti, ma tutti, in coda ordinata, mostravano comprensione e apprezzamento, qualcuno, addirittura, incitava i ragazzi in coma da salita. Tutti, tranne uno. Questo imperatore del fair play, in perfetta simbiosi con il clacson della sua automobile, suonava ed ululava, belluino, frasi irripetibili verso i professori e parole scurrili contro i ragazzi. Avrei volentieri ignorato l'idiota a quattro ruote se una serie di adesivi presenti sul lunotto dell'auto non avesse attirato la mia attenzione. Incredibile! Ordinatamente esposti vi erano gli stemmi delle più prestigiose associazioni ambientaliste italiane ed internazionali, richiami alla pace, simboli di gruppi ecologisti inneggianti alla salvaguardia di improbabili animali e, clamoroso, un adesivo a forma ellittica recante la scritta “Siate gentili con i ciclisti”. Avrei voluto, con somma gioia, prendere a calci il demente, oppure imitare il rimpianto brasiliano Antonio Carlos Zago che, durante un derby Roma-Lazio, insalivò il volto dell'argentino Simeone, ma mi accontentai di vederlo soffrire , verde di bile, imbottigliato nel traffico.

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