Corre e fa correre molto meno del fratello Giorgio preparatore del Varese 1910. Paolo Panzarasa, una delle colonne portanti dell'Associazione Freerider Sport Events dedita all'insegnamento dello sci da seduti a persone con disabilità, è in partenza per l'ottava tappa dello ski tour che fino alle precedenti otto edizioni ha insegnato la tecnica del monosci ad oltre seicento tra paraplegici, tetraplegici, amputati e spine bifide.

“Mercoledì mattina inizia la tre giorni all'Abetone. Settimana scorsa eravamo a Cortina. Prima ancora a Roccaraso e sull'Etna. Adesso ci attende il gran finale che dalla Toscana ci porterà il 24, 25 e 26 di questo stesso mese a Bormio e infine a Madonna di Campiglio il 2, 3 e 4 aprile”.

La vostra attività rivolta ai disabili è nata quasi per caso. Alla vigilia del decennale il vostro ski tour è diventata una macchina organizzativa pesante e complessa. 

“Ce ne siamo accorti – risponde sorridendo Panzarasa – una volta ci si sentiva  per telefono, un paio di volte all'anno ci scappava una pizza in compagnia dove il punto sulla situazione si taceva in cinque minuti. Oggi con il presidente Giulio Broggini, Fabrizio Tamborini, Pino Mucci, Davide Fumagalli, Marco Carabelli ma soprattutto il responsabile tecnico Nicola Busata siamo ormai diventati un.”gruppo di fatto”.

Organizzare dieci date di tre giorni ciascuna, dal Trentino alla Sicilia, ospitando una media di 15/16 disabili in strutture accessibili, predisponendo l'attrezzatura necessaria con le regolazioni personalizzate per ogni partecipante, non è uno scherzo. Se poi pensate che nessuno di noi fa tutto questo per lavoro.”

Non hai messo nel conto responsabilità e sicurezza.

“Temi primari che certamente la Freerider non sottovaluta. In questo senso possiamo vantare la consolidata collaborazione con gli operatori del Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, presenti su tutti gli impianti di risalita italiani e immancabili ad ogni tappa del nostro tour. Per quanto riguarda l'insegnamento coordinato da Nicola Busata, maestro di sci ed esperto di monosci, il valore aggiunto della nostra associazione è rappresentato dai dimostratori seduti. A questo proposito vorrei fare gli auguri di pronta guarigione al nostro amico Luca “Kino” Maraffio ricoverato in ospedale a causa di un incidente stradale. Il buon Kino veda di rimettersi in fretta. Non può mancare al gran finale di stagione”.

Tu sei sempre presente in tribuna a Masnago per seguire il Varese. Tuo fratello Giorgio ricambia?

“E come fa? Il lavoro con il Varese gli lascia libero solo un paio di settimane in luglio. Difficile prevedere una tappa dello ski tour in quel periodo. Da quando ha iniziato non ha sbagliato un colpo. So bene con quanta passione e professionalità svolge la sua attività. Non si accontenta mai. Studia e segue ogni sfaccettatura e novità in qualche modo riferibile alla sua professione. Non è un chiacchierone. A parlare per lui sono i risultati e la stima di allenatori come Mangia, Sannino e oggi Maran”.

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