Il break internazionale cala il sipario per qualche giorno sui campionati, per lasciare spazio all’azzurro della nazionale Italiana. I ragazzi del neo ct Brunel affronteranno un trittico di partite che prepareranno il gruppo al prossimo “Six Nations”.
I ricordi dei tanti tifosi varesini ritornano all’unico rugbista che ha avuto l’onore di vestire la maglia più ambita e più difficile da conquistare. Nel 2007,”era” Berbizier, arrivò la convocazione per Alessio Galante, ala dell’allora Gran Parma. Erano passati già diversi anni da quando Alessio aveva lasciato Varese. I primi passi lo avevano visto calcare il terreno di Giubiano, le prime mischie, le prime mete avevano avuto come spettatori i tifosi dell’Aldo Levi. Poi il grande salto, quello che meritano i campioni con un grande talento.

Nato a Varese il 24 ottobre 1983, inizia a muovere i primi passi nell’under 14 di Tosi. Partita dopo partita fino ai seniores dell’allora tecnico Ivano Bonacina. Le presidenze di Pellegrini e di Forma hanno visto crescere il campione che ha fatto la scelta della vita. Nel 2002/2003 il passaggio nel Gran Parma, protagonista prima con l’under 21 e poi con la prima squadra. Tre anni dopo arriva il passaggio al Rugby Colorno, stagione 2005/2006. Il ritorno a Parma è una questione di tempo. Il rientro nella città ducale coincide con gli anni d’oro.
Due presenze in azzurro ne fanno l’eroe di tutti i giovani che iniziavano a giocare a rugby nella nostra provincia. Una Tourneè in Sud America e le sfide con Uruguay e i prestigiosi Pumas  dell’Argentina  gli hanno fatto sfiorare il sogno della Coppa del Mondo in Francia del 2007. La conferma di essere arrivato nell’olimpo dei grandi arriva pochi mesi dopo quando, dopo l’addio di Berbizier, sulla panchina Italiana arriva Mallet. L’inglese, cresciuto in Sud Africa, lo convoca per il raduno di preparazione al match del “Sei Nazioni” contro il Galles nello spettacolare Millenniun Stadium di Cardiff. La carriera internazionale è fatta di tante partite con la Nazionale A, quella degli emergenti, dove i ricordi più belli sono quelli delle sfide a Scozia e Inghilterra. Una parentesi a Prato nella stagione 2009/2010 gli valgono la Nazionale a 7 e gli Europei F.I.R.A. a Mosca. Alessio rientra a Parma nella stagione successiva, prima della breve esperienze in quel di Modena. Attualmente è in forza al Rugby Colorno che milita in serie A.

Quali sono i ricordi più belli di Varese?
“Sicuramente quelli di bambino quando il rugby era puro divertimento. La voglia di andare e stare sempre al campo e vivere questo sport come una passione.”
La scelta di lasciare Varese?
“L’unica motivazione era provare a realizzare il mio sogno, cioè fare dello sport della mia vita anche una professione e vivere di questo. Ho ricevuto altre proposte ma ho scelto Parma e ne sono fiero. Non ho mai avuto rimpianti.”
Quali sono le persone che ricordi con maggior affetto?
“Tutti hanno avuto un ruolo importante nella mia vita. Da Tosi allenatore dell’under 14, passando da Cattaneo, a Tallarino e Borghetti fino a Bonacina. Il Presidente Giovanni Forma invece è stata la persona che più di tutte mi ha aiutato e consigliato nelle scelte dopo Varese. Mi ha seguito tanto.”
Hai qualche rammarico per quella Coppa del Mondo nel 2007?
“No non ho nessun rammarico ne rimpianto. Nella mia vita sono stato fortunato, ho sempre fatto le scelte giuste per me. Se le cose sono andate cosi è perché ho sempre fatto il massimo per ottenerle. Sono contento del mio percorso.”
Ti rivedremo mai a Varese?
“Qui a Parma ormai ho tutto, la mia compagna, la mia famiglia, il mio futuro è qui visto l’imminente nascita di mio figlio. Ho aperto un ristorante e sono felice di quello che sto creando. Tornerò come tifoso, questo si….”

Giuseppe Lippiello